Inizia il triduo pasquale, il parroco don Gaetano Maria Saccà scrive alla comunità di Jenne

Redazione – Un Giovedì Santo destinato ad entrare nella storia quello del 2020. Ecco non potremo celebrare il triduo e le ricorrenze nella Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Ciascuno di noi starà in casa. Ma in questa giornata di “Coena Domini”, arriva una lettera intrisa di fede, sentimento, devozione e di affetto sincero che il parroco dedica alla sua comunità: il bellissimo borgo di Jenne. E quest’anno la bellissima Chiesa sarà dunque vuota, splenderà comunque nei suoi particolari curati, come luogo di fede che testimonia il saper essere uniti in questo difficile momento. Ecco il testo della lettera integrale:

 

 

“In questo Giovedì Santo, giorno memorabile nel quale il Signore nostro Gesù Cristo istituì l’Eucarestia e quindi il sacerdozio, il mio pensiero non può non correre a voi, comunità di Jenne, comunità universitaria e accademica.
Con Voi e per voi io vivo la mia vita, e nel dono del sacerdozio esplico il mio essere pastore e maestro per ciascuno. Con voi provo e continuo a provare i disagi di questo tempo, causati da un virus che come fulmine a ciel sereno è piombato nelle nostre vite e nelle nostre famiglie. Esso ha sconvolto la nostra esistenza, la nostra vita e i nostri progetti, oppure si è abbattuto nelle nostre vite per rinvigorirle, ritemprarle e rinnovarle? Solo il tempo, che è capace di “ammaestrare i corpi e la ragione”, sarà profeta di sé stesso.
Voglio che sentiate il mio affetto e la mia riconoscenza, unitamente allo stimolo di spronarvi a non far passare questo tempo invano, nell’ozio e nell’attesa passiva. Questo può essere un tempo speciale, un tempo di grazia e di revisione per la nostra vita, avendo la possibilità di approfondire e verificare la qualità del nostro essere uomini e donne cristiani, di studenti e amici, del nostro rapporto con Dio, ciascuno chiamato a riscoprire la “cura” per sé stesso e per gli altri, quale misura di vera maturità umana, poiché Dio ha avuto ed ha cura per ognuno di noi in questo istante.
I disagi sono tanti è vero, ma noi possiamo trasformare questi disagi in opportunità. Ogni cambiamento e accadimento nella vita, portano con sé il dolore per l’abbandono delle vecchie consuetudini, ma lo stesso dolore e la paura per il “dopo” che non riusciamo a vedere con gli occhi esterni, sono effetti collaterali inevitabili per cogliere il segno di ciò sta oltre la cortina di fumo, per apprezzare meglio il desiderio di una vita nuova rinnovata nelle relazioni tra noi, di un ritorno in se stessi verso il bene supremo, in definitiva, occasione unica per riattivare gli occhi interni che ci fanno intravedere la gioia della resurrezione che Gesù ci ha promesso già su questa terra, che già pulsa tra noi, e poi nella vita senza fine.
Voglio augurarvi ogni bene, nella viva speranza che presto possiamo tutti ritornare alla quotidianità, con la certezza che questo tempo di prova ha permesso il germogliare nell’uomo vecchio, delle nuove gemme di vita meritate dalla passione redentrice di Cristo, nella cui risurrezione ci è stata data grazia su grazia.
Auguri e Buona Pasqua a tutti.
Don GAETANO MARIA SACCA’