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novembre 2024

Giubileo, la Chiesa di Sant’Andrea apostolo dichiarata parte della quinta sede vicaria della Diocesi

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Jenne 15 Nov 2024 – La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Jenne è stata dichiarata parte della quinta sede vicaria della Diocesi di Tivoli e Palestrina. Sono complessivamente 15 le parrocchie indicate nel provvedimento di S. E. il Vescovo Mauro Parmeggiani. Il decreto è stato adottato per favorire una migliore e nuova organizzazione del territorio diocesano in vista del Giubileo.

Di seguito il decreto ufficiale:

Decreto-costituzione-Vicarie-di-TIVOLI

Sp 45A, Subiaco Jenne Vallepietra, slittano i lavori alla settimana prossima

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Jenne 12 Nov 2024 – AGGIORNAMENTO LAVORI SP 45 A SUBIACO – JENNE – VALLEPIETRA : Il Sindaco di Jenne Giorgio Pacchiarotti questa mattina è stato chiamato dal settore di competenza della città metropolitana di Roma Capitale, ed informato sul fatto che i  lavori, inizialmente previsti da ieri 11 novembre 2024 slitteranno alla settimana prossima con decorrenza Lunedì 18 novembre 2024.

La chiusura della strada pertanto osseverà sempre l’orario di fascia serale notturna dalle ore 20 alle ore 06.00. Il sindaco ha ottenuto riassicurazioni da parte dell’Ente Città Metropolitana che i lavori saranno conclusi in tre notti consecutive, salvo imprevisti di causa metereologica.  Jenne 12 Novembre 2024.

Sp 45A, Subiaco Jenne Vallepietra: disposte chiusure notturne per lavori

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JENNE 8 NOV 2024 – In relazione a quanto disposto con Ordinanza della Città Metropolitana di Roma capitale con Protocollo: CMRC-2024-0187314 in data 08-11-2024, l’amministrazione comunale di Jenne rende noto che nel tratto della S.P. 45 A Subiaco-Jenne-Vallepietra, sono stati disposti lavori per il ripristino definitivo della sede stradale. Il tratto interessato è dall’incrocio con la S.R. Sublacense e fino al km. 0+395. La decorrenza degli intereventi è dal giorno 11 novembre 2024 fino al termine dei lavori. La chiusura riguarda le seguenti fasce orarie serali-notturne: dalle ore 20.00 alle ore 06.00.

L’affidatario dei lavori è l’Impresa So.CO.Pas s.r.l. che interviene in loco per conto di Acea Ato 2 Spa.

All’apposizione e alla manutenzione in efficienza della relativa segnaletica di chiusura temporanea, nonché all’apposizione della segnaletica di preavviso di chiusura, provvederà la Soc. Acea Ato 2 Spa e/o l’Impresa esecutrice dei lavori So.co.pas. Srl, rispettando le norme del d.lgs. 285 del 30.04.1992 Nuovo Codice della Strada, del D.P.R. n. 495/1992 e del Decreto
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 22 luglio 2002.
Al termine di ogni giornata lavorativa prima della riapertura al traffico veicolare della strada provinciale di cui in oggetto la Soc. Acea Ato 2 Spa si  assicurerà che sussistano le condizioni di transitabilità in sicurezza, restando responsabile del tratto stradale fino alla chiusura definitiva dei lavori.

 

4 novembre, il valore dell’unità nazionale nella storia

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Il 4 novembre è una data di grande rilevanza storica per l’Italia, commemorata ogni anno come la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Questa giornata celebra il compimento del processo di unificazione italiana e rende omaggio alle forze armate del Paese, in ricordo della conclusione vittoriosa della Prima Guerra Mondiale per l’Italia.

Le Origini della Celebrazione

La festività del 4 novembre risale al 1919, quando il Regno d’Italia decise di istituire una giornata per celebrare la vittoria nella Grande Guerra. L’armistizio di Villa Giusti, firmato il 3 novembre 1918 e entrato in vigore il giorno successivo, segnò la fine delle ostilità tra l’Italia e l’Impero Austro-Ungarico. Questa vittoria sancì il completamento dell’unificazione nazionale, includendo nel territorio italiano Trento e Trieste.

Il 4 novembre venne dunque scelto per commemorare i sacrifici dei soldati e per esaltare il valore delle forze armate italiane, che avevano combattuto con tenacia e coraggio lungo il fronte nord-orientale, in particolare nella famosa battaglia di Vittorio Veneto.

Il Significato della Giornata

Oltre a ricordare il successo militare e politico, la Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate rappresenta un momento di riflessione sull’importanza dell’unità e della coesione nazionale. È un’occasione per rendere omaggio non solo ai caduti della Prima Guerra Mondiale, ma a tutti coloro che hanno servito e continuano a servire nelle forze armate italiane.

Tradizionalmente, questa giornata viene celebrata con cerimonie ufficiali, parate militari e la deposizione di corone d’alloro ai monumenti ai caduti, con la partecipazione delle autorità civili e militari. Particolare attenzione è rivolta al Milite Ignoto, simbolo di tutti i soldati italiani caduti e mai identificati, la cui tomba si trova all’Altare della Patria a Roma.

Evoluzione della Celebrazione

Durante il regime fascista, la celebrazione del 4 novembre assunse un carattere fortemente propagandistico, enfatizzando il nazionalismo e la potenza militare italiana. Con la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale, la festività subì una trasformazione, mantenendo il focus sul ricordo e sul rispetto per i caduti, ma con un accento più pacifista e dedicato al servizio delle forze armate per la difesa della pace e della democrazia.

Negli anni recenti, il 4 novembre è stato anche occasione per riflettere sui valori della pace, della sicurezza internazionale e del ruolo delle forze armate italiane nelle missioni di pace all’estero.

Celebrazioni Moderne

Oggi, il 4 novembre è una giornata di memoria e di riconoscimento del lavoro delle forze armate italiane, sia a livello nazionale che internazionale. Le cerimonie si svolgono in tutta Italia, con eventi simbolici e manifestazioni nelle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni sulla storia e i valori del Paese.

In conclusione, il 4 novembre è una data che porta con sé un carico di storia, emozione e rispetto. È un giorno in cui l’Italia ricorda il passato, onora il presente e guarda al futuro con un senso di unità e coesione nazionale, mantenendo vivo il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per la patria e per la libertà.

Sold out di presenze a Jenne per la castagnata e pizze alla padella

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JENNE – Un sabato sera in grande stile quello vissuto ieri nel borgo di Jenne. Protagonista ancora una volta la tradizione, il buongusto e tanta voglia di stare insieme. In tantissimi hanno apprezzato le castagne preparate negli stand allestiti nei giardini pubblici di Piazza Vittorio Emanuele, e poi spazio alle ormai famose pizze alla padella. Le preparazioni hanno soddisfatto anche i palati più esigenti, grandi e piccoli ancora una volta per vivere appieno il borgo che è una perla della Valle Aniene.

L’amministrazione comunale ha espresso soddisfazione per l’ottimale riuscita degli eventi, ringraziando tutti coloro che hanno profuso il loro spasmodico impegno per la comunità e l’aggregazione sociale.

 

 

A Jenne celebrato il 4 novembre, il sindaco: “uniti nei valori del tricolore e delle forze armate”

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JENNE – Si è svolta in questa assolata mattina di novembre la suggestiva e partecipata cerimonia di commemorazione della festa dell’unità nazionale e delle Forze Armate. Il corteo al quale hanno partecipato moltissimi cittadini, autorità civili e militari, rappresentanti le istituzioni, gruppi locali ed associazioni, nonchè sulle note della Banda “Filiberto Massimi di Jenne, è arrivato, dopo la Messa celebrata dal parroco don Pietro,  presso il monumento dei giardini pubblici dove in sequenza si è svolta la cerimonia. Prima l’alzabandiera, poi emozioni forti per la lettura scandita dei nomi di tutti i caduti jennesi pronunciati sommessamente dal vice sindaco Cristiano Lauri. Per ciascuno di loro il saluto ed il tributo con un colpo di grancassa. L’agente di Polizia Stefano Fratticci ha dato lettura della preghiera del combattente, poi il sindaco ha dato lettura del bollettino della vittoria e poi  il discorso di rito.

“Questa ricorrenza – ha spiegato il primo cittadino  – riveste una particolare importanza anche alla luce degli eventi di turbamento della pace che interessano purtroppo diverse nazioni. L’unità nazionale è la forza di un popolo espressa dalla democrazia e dalla partecipazione. Dobbiamo oggi piu’ che mai essere uniti nei valori del nostro tricolore italiano, e nel contempo apprezzare il ruolo delle nostre forze armate che ogni giorno sono in azione per garantire la sicurezza pubblica ed il rispetto delle regole. Ed il messaggio deve arrivare anche e soprattutto alle nuove generazioni attaverso l’azione ed i messaggi che le istituzioni locali per prime devono assicurare alla collettività”.

Il sindaco, il vice Cristiano Lauri, l’assessore Gianfranco Volpi e l’amministrazione comunale tutta hanno ringraziato tutti coloro che a vario titolo e ruolo hanno collaborato alla ottimale riuscita della manifestazione, particolarmente sentita nella comunità jennese.

 

 

 

 

Jenne ricorda i suoi defunti

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JENNE – Oggi la comunità di Jenne rende omaggio ed onore alla memoria di tutti i suoi defunti. La celebrazione liturgica, officiata dal Parroco Don Pietro, si svolgerà presso il cimitero di Jenne alle ore 11.00 di questa mattina e sarà una occasione per ricordare e pregare per tutti coloro che riposano nel cimitero di Jenne, per tutti gli Jennesi venuti a mancare e che riposano in ogni dove, e per tutti i defunti in generale.

Un momento di preghiera alla quale partecipa l’amministrazione comunale, consapevole più che mai dell’importanza di questa celebrazione. Il 2 novembre, infatti, è un giorno in cui ci si ferma a riflettere particolarmente. I nostri cari che ci hanno lasciato restano sempre nel nostro cuore e nei nostri ricordi, ma oggi in particolare è il calendario che ci spinge a riflettere sul senso della vita onorando la memoria di quanti sono andati avanti.

Un ringraziamento speciale viene rivolto a Maria Flamini per aver curato il decoro floreale nel cimitero di Jenne in questa mesta ricorrenza.

 

ORIGINI E STORIA DEL 2 NOVEMBRE

Il 2 novembre di ogni anno, l’Italia celebra la Commemorazione dei Defunti, una ricorrenza dedicata al ricordo delle persone care che non ci sono più. Questa giornata, anche nota come “Giorno dei Morti”, è strettamente legata alla Festa di Ognissanti, che si celebra il giorno precedente, il 1° novembre, e in cui si onorano tutti i santi. Mentre il primo giorno di novembre è un’occasione per riflettere sulle figure sacre e i santi della Chiesa, il 2 novembre è riservato al ricordo di tutti i defunti, senza distinzioni.

Origini e Significato della Commemorazione dei Defunti

La Commemorazione dei Defunti ha radici antiche che affondano sia nelle tradizioni pagane che in quelle cristiane. Già nell’antichità, diverse culture celebravano rituali per onorare le anime dei defunti, credendo che in certi periodi dell’anno, come l’inizio di novembre, i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti si facessero più sottili.

Nel Medioevo, la Chiesa cattolica formalizzò questa ricorrenza: nel 998 d.C., l’abate benedettino Sant’Odilone di Cluny istituì il “Giorno della Commemorazione di tutti i defunti” per i suoi monasteri, e la tradizione si diffuse rapidamente in tutta Europa. Fu poi ufficialmente riconosciuta come celebrazione universale dalla Chiesa, diventando parte integrante del calendario liturgico.

Le Tradizioni Italiane per il Giorno dei Morti

In Italia, la commemorazione dei defunti è vissuta in modo intenso e coinvolgente. Molte famiglie visitano i cimiteri per rendere omaggio ai propri cari defunti, pulendo le tombe, adornandole con fiori freschi, in particolare crisantemi, e accendendo candele in segno di rispetto e memoria. In molte città, vengono celebrate messe speciali nei cimiteri o nelle chiese, e si prega per le anime dei defunti.

In alcune regioni italiane, il ricordo dei morti è accompagnato da usanze locali che variano da luogo a luogo. Per esempio, in Sicilia esiste una tradizione speciale legata al “giorno dei morti”: i bambini ricevono piccoli doni o dolci lasciati dai defunti della famiglia, come simbolo del legame con gli antenati. In Puglia, si preparano dolci tipici chiamati “ossi dei morti” o “fave dei morti”, biscotti che simboleggiano il rapporto con coloro che ci hanno preceduti. Anche in Trentino-Alto Adige e nel nord Italia ci sono tradizioni simili, come l’usanza di lasciare il tavolo apparecchiato nella notte tra il 1° e il 2 novembre, come segno di ospitalità per le anime in visita.

Simbologia e Elementi di Riflessione

La commemorazione dei defunti è un momento di riflessione sull’importanza del ricordo e del rispetto verso coloro che ci hanno lasciato. È un’occasione per onorare l’eredità che i nostri antenati ci hanno trasmesso e per considerare la vita in una prospettiva più ampia. In questo senso, il giorno dei morti non è solo un momento di dolore o nostalgia, ma anche un’opportunità di celebrare la memoria e l’affetto che perdurano nel tempo.

Il crisantemo, fiore simbolo di questa celebrazione in Italia, rappresenta l’immortalità e la rinascita spirituale. Le candele accese accanto alle tombe simboleggiano la luce della speranza, della fede e della continuità del ricordo anche dopo la morte.

La commemorazione dei defunti è una tradizione profondamente sentita in Italia, dove il legame con le radici familiari e l’importanza del ricordo sono valori fondamentali. Ogni anno, il 2 novembre, milioni di persone si raccolgono in silenzio e preghiera, celebrando una giornata dedicata all’amore e al rispetto per chi ci ha lasciato.

In un mondo in continua evoluzione, dove spesso si tende a guardare solo al futuro, il Giorno dei Morti ci invita a fermarci e a volgere uno sguardo affettuoso e grato al passato, ricordando che i nostri cari vivono ancora nei nostri cuori e nelle nostre memorie.

 

 

 

La Storia del 1° Novembre: La festa di tutti i Santi

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Il 1° novembre, festa di Tutti i Santi, è una delle celebrazioni più antiche e significative della tradizione cattolica. In Italia, questa festività ha radici profonde e rappresenta un momento di raccoglimento, commemorazione e riflessione sul valore della santità e del ricordo di chi ha raggiunto la gloria eterna. Ma come è nata questa festa e come viene vissuta oggi nel nostro Paese?

Le Origini della Festa di Tutti i Santi

La festa di Tutti i Santi, o Ognissanti, nacque per onorare la santità in modo collettivo, celebrando tutti i santi e martiri della Chiesa, anche quelli non canonizzati o ricordati specificamente con un giorno a loro dedicato. Le sue origini risalgono al IV secolo, quando la Chiesa cristiana iniziò a commemorare i martiri, che con i loro sacrifici erano diventati simboli di fede e di eroismo. La celebrazione originaria si teneva il 13 maggio, in seguito all’istituzione di Papa Bonifacio IV, che nel 609 dedicò il Pantheon romano alla Vergine Maria e ai martiri cristiani, stabilendo una festa che onorasse tutti i santi.

Fu solo nell’VIII secolo, con Papa Gregorio III, che la celebrazione fu spostata al 1° novembre. Papa Gregorio consacrò una cappella della Basilica di San Pietro a tutti i santi, fissando in quella data la festa per i fedeli di Roma. Poco più tardi, Papa Gregorio IV estese la celebrazione a tutta la Chiesa cattolica, rendendo la festa di Ognissanti un evento annuale e universale.

Il Significato della Festa di Tutti i Santi

La festa di Tutti i Santi rappresenta l’occasione per ricordare non solo i santi ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, ma anche tutte quelle anime che hanno vissuto una vita devota, dedicata alla fede e al prossimo, senza però ottenere la canonizzazione. È una ricorrenza che celebra quindi la santità come ideale collettivo e che invita i credenti a meditare sulla possibilità della salvezza e della beatitudine.

In Italia, la festa è anche un momento per i fedeli di avvicinarsi ai santi, considerati intercessori tra Dio e gli uomini. I santi sono visti come esempi di fede, che hanno seguito e vissuto i valori cristiani in modo eroico e spesso con sacrifici estremi, come avvenne con i martiri. La commemorazione diventa così un’occasione per riscoprire il significato della fede e riflettere sulla propria condotta alla luce degli insegnamenti della Chiesa.

Tradizioni di Tutti i Santi in Italia

Nel nostro Paese, la festività di Ognissanti è celebrata con una varietà di tradizioni, molte delle quali tramandate nei secoli. Nonostante sia una festa religiosa, in molte regioni italiane si accompagna a usanze e rituali che mescolano elementi cristiani e pagani, simboli della morte e della rinascita, della memoria e della speranza.

  1. Visita ai cimiteri: Una delle tradizioni più diffuse è la visita ai cimiteri per onorare i defunti, un rito che spesso si prolunga fino al giorno seguente, il 2 novembre, quando si celebra la commemorazione dei defunti. Durante questa visita, le famiglie puliscono e decorano le tombe con fiori, soprattutto crisantemi, considerati simboli di eternità.
  2. Celebrazioni liturgiche: In tutte le chiese italiane si tengono messe speciali in onore dei santi, in cui si prega per la salvezza e si invocano i santi come modelli di vita cristiana. Molti fedeli prendono parte a queste liturgie per riflettere sulla propria fede e per trovare ispirazione e sostegno spirituale.
  3. Tradizioni regionali: In alcune regioni italiane, come la Sicilia e la Calabria, si svolgono tradizioni particolari legate a Ognissanti e alla commemorazione dei defunti. In Sicilia, per esempio, si usa preparare dolci tipici come i “Frutti di Martorana” e i biscotti “Ossa dei Morti”, mentre in Calabria si celebra con il “Pane dei Morti”. Questi dolci e piatti tradizionali simboleggiano il ricordo dei cari defunti e un legame spirituale che continua anche dopo la morte.
  4. Accensione di lumini e candele: In molte zone d’Italia è comune accendere lumini e candele, simbolo della luce eterna e della speranza. Questa usanza è diffusa soprattutto nei paesi dell’Italia settentrionale, dove si crede che la luce guidi le anime dei defunti nel loro viaggio verso la pace.

L’Evoluzione della Festa di Tutti i Santi nell’Epoca Contemporanea

Nel corso dei secoli, la festa di Tutti i Santi ha mantenuto il suo valore religioso, ma è anche cambiata sotto l’influenza di costumi e tradizioni moderne, come Halloween, che si celebra la sera del 31 ottobre. Tuttavia, mentre Halloween è percepito come una festa laica e commerciale, in Italia Ognissanti conserva il suo valore spirituale. Le famiglie italiane vivono il 1° novembre come un momento di raccoglimento e preghiera, e molte tradizioni vengono ancora rispettate per celebrare la memoria dei santi e dei defunti.

Inoltre, la festa di Ognissanti è anche un giorno festivo a livello civile, che permette alle famiglie di riunirsi e ricordare insieme i propri cari, mantenendo viva la cultura e le tradizioni italiane.

La festa di Tutti i Santi il 1° novembre rappresenta una celebrazione profondamente radicata nella cultura e nella spiritualità italiana. È un momento di raccoglimento, di memoria e di fede, in cui le famiglie si uniscono per rendere omaggio ai santi e ricordare i defunti. Dalle messe solenni alle tradizioni culinarie e locali, questa ricorrenza continua a ricordare l’importanza della fede e del rispetto per chi ci ha preceduto. Ognissanti è un invito alla riflessione sulla santità e sulla possibilità di condurre una vita ispirata ai valori del Vangelo.