Jenne 24 Aprile 2020 – Si è svolta ieri a Jenne presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo la celebrazione Eucaristica urbi et orbi di commemorazione nell’ 87° anniversario dell’ordinazione episcopale del servo di Dio Monsignor Giuseppe Cognata. Purtroppo a porte chiuse a causa dell’emergenza Covid in atto. Con commozione e fede il parroco di Jenne don Gaetano Maria Saccà ha celebrato questo evento che sotto il profilo liturgico ed ecclesiale ha assunto una valenza storica mondiale. La concomitanza, infatti con la conclusione di un lunghissimo processo che ha accompagnato la vita interiore e di fede del Vescovo fondatore delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore.
La figura di Mons. Cognata, testimonia oggi più che mai l’umiltà, compostezza e grande fede. Una storia intensa di una vita fortunatamente riabilitata da calunnie per il suo saper fare il bene e che gli provocarono addirittura l’esilio ed un ridimensionamento umano, morale ed ecclesiale del quale trasse parziale giustizia in vita ma in età piuttosto avanzata.
Ora il percorso è completo però e quell’ombra che era rimasta oggi diventa luce. Ed è quanto traspare proprio dal messaggio in video le Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore che hanno dato ufficiale notizia attraverso un video diffuso anche sui canali social della congregazione religiosa della Dichiarazione di innocenza per Mons. Cognata.
Un caso unico nella storia che vede per l’appunto protagonista il Vescovo di Bova, Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore. Il prelato nacque ad Agrigento nel 1885 e morì a Pellaro in provincia di Reggio Calabria nel 1972 e riposa a Tivoli.
Don Gaetano Maria Saccà per l’occasione ha trasmesso in diretta social la celebrazione, accompagnata da una lettera di ringraziamento ai numerosi partecipanti on line che di seguito riportiamo.
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Oggi 23 aprile, ricade l’87° anniversario dell’ordinazione episcopale di
don Giuseppe Cognata, salesiano, vescovo di Bova, avvenuta la domenica in
Albis del 1933 presso la Basilica del Sacro Cuore a Roma, e in tale occasione,
ho voluto celebrare in forma privata in memoria di questo grande evento, che
rese al presule la pienezza del sacerdozio.
In attesa della Celebrazione Eucaristica solenne, che si terrà spero presto
nella casa Generalizia delle Suore Oblate del Sacro Cuore in Tivoli, volevo
ringraziare innanzi tutto la Superiora Generale delle stesse la Madre Graziella
Benghini, e tutte le suore, in particolare quelle salite in cielo, che in questi
lunghi anni hanno molto sofferto nel sapere e vedere il loro padre fondatore
confinato e condannato, e i molti vescovi, salesiani e fedeli laici, che si sono
succeduti e adoperati per il riconoscimento dell’innocenza del servo di Dio.
Questo anniversario si innesta a pochi giorni dalla notizia tanto attesa da
80 anni, nella quale il Santo Padre Francesco – che ringrazio di cuore a nome di
tutti – ha cancellato il peso dell’ingiusta condanna che il santo vescovo ha
saputo portare in questi lunghi anni con silenziosa dignità, in piena
obbedienza alla Chiesa, dando a noi la possibilità di avviare finalmente il
processo per il riconoscimento delle virtù eroiche del Servo di Dio.
Con grande commozione, ho già avuto modo di ricordare domenica 19
aprile 2020, il profondo legame che ebbi con uno dei sacerdoti più vicini al
vescovo Giuseppe, Don Salvatore Tripodi, ormai avanti negli anni che abitava
nell’abitazione in una casa con il fratello e il nipote nel mio paese di origine
Palizzi Marina, e per quanto gli era possibile collaborava con la parrocchia
locale, il quale ebbe modo di raccontarmi minuziosamente fino alla morte, i
particolari dell’annosa vicenda che ebbe come protagonista il vescovo
Cognata, e trasmettermi tutto l’amore e la profonda venerazione per
quest’uomo di Dio, che eroicamente, nel silenzio, seppe accettare l’iniqua
condanna, offrendola a Dio per la conversione del padre e per lo sviluppo della
sua neonata fondazione, l’Istituto delle Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore.
Il Vangelo di Giovanni che oggi ci offre la Chiesa, parla del giudizio
finale, che è già in atto, ed incomincia nel corso della nostra esistenza. “Tale
giudizio è pronunciato in ogni istante della vita, come riscontro della nostra
accoglienza, con fede, della salvezza presente ed operante in Cristo, oppure della nostra
incredulità, con la conseguente chiusura in noi stessi. “Ma se noi ci chiudiamo
all’amore di Gesù, siamo noi stessi che ci condanniamo”. La salvezza è aprirsi a Gesù,
e Lui ci salva; se siamo peccatori – e lo siamo tutti –, gli chiediamo perdono, e se
torniamo a Lui con il cuore contrito, il Signore ci perdona. Ma affinché questo avvenga,
dobbiamo aprirci all’amore misericordioso di Gesù, che è più forte di ogni peccato e di
ogni nostra resistenza”.
Mons. Giuseppe Cognata, nei suoi scritti, nelle direzioni spirituali, ma
soprattutto con gli atteggiamenti della sua vita, seppe trasmettere questa
misericordia di Dio, ed ora possiamo chiedere l’intercessione del nuovo Servo
di Dio, affinché egli ci possa guidare nelle tenebre del dubbio e dell’incredulità,
verso la Luce di Cristo Risorto, mantenendo sempre ferma la certezza della
presenza della Trinità in tutto e in tutti, poiché da questa fede, ogni giorno
rinnovata, possiamo ritrovare la fiducia e superare l’angoscia del momento
presente.
Abbiamo voluto inoltre, pregare in questa celebrazione il Signore, di
mandare alla Sua messe sante e numerose vocazioni, sacerdotali, missionarie
e religiose. San Giovanni XXIII ci ricorda ancora oggi che “Maria è l’ideale del
seminarista e lo specchio del sacerdozio.”
Ringraziamo il Signore per averci fatto dono di un così grande padre, il
Servo di Dio Mons. Giuseppe Cognata, che confidando totalmente in Gesù e
nella sua provvidenza, invita ciascuno di noi a fare altrettanto con pazienza,
fiducia e piena abnegazione.
Voglio infine ricordare una massima a me tanto cara del servo di Dio:
“Ogni giorno che spunta, sia per te un continuo sorriso di sani ricordi, di sani desideri,
di opere di carità, di doveri e di lavoro, ma che Dio possa comprenderli tutti nella parola:
AMORE.”
Don GAETANO MARIA SACCA’
Questo invece è il testo del Comunicato ufficiale con il quale il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, annuncia che Papa Francesco, in relazione all’istanza presentata dal Gruppo dei Giuristi Cattolici, autorizza l’apertura della Causa di Beatificazione di Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova e Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore.
Roma 18 aprile 2020
Comunicato ufficiale del Rettor Maggiore
Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972), S.D.B., Vescovo Bova, Fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore
Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime, ha la gioia di annunciare, nell’esultanza del tempo pasquale e nella festa della Divina Misericordia, che la Congregazione delle Cause dei Santi, con lettera inviata in data 15 aprile 2020 al Postulatore Generale dei Salesiani (Prot. VAR. 8579/20), don Pierluigi Cameroni, a firma di Mons. Marcello Bartolucci, Segretario della medesima Congregazione, comunica: «Sono lieto di informarLa che la Congregazione per la Dottrina della Fede, con Lettera N. Prot. 911/1935-AS265-74579 del 17 febbraio c.a., ha comunicato a questo Dicastero che il Santo Padre “dopo attento e ponderato esame, ha dato il Suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici che impetravano l’apertura della Causa di beatificazione di S.E. Mons. Giuseppe Cognata, S.D.B., Vescovo di Bova”».
Resta doveroso il più vivo ringraziamento al Santo Padre per la convinzione e l’impegno di una scelta, tanto meditata quanto trasparente nella specificità della forma seguita, che reintegra nella loro pienezza i valori della verità e della giustizia.
Il ringraziamento va doverosamente esteso anzitutto al Gruppo dei Giuristi Cattolici per l’essenziale e determinante ruolo svolto e a tutti coloro che in diversi tempi e modi hanno reso possibile questo straordinario evento tanto atteso da tutta la Famiglia Salesiana, in particolare dalle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, e dall’intera Comunità ecclesiale.
Di seguito la dichiarazione ufficile di innocenza proclamata da Madre Graziella Benghini dalla casa generalizzia de suore salesiane oblate del sacro cuore di Tivoli: