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A Jenne via alla “natività nel piccolo borgo”: presentati tutti gli eventi delle festività

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Jenne – Al via in grande stile a Jenne il progetto “La natività nel piccolo borgo”, una sequenza di eventi ed iniziative di coinvolgimento emozionale e popolare che trasformeranno ancora una volta la perla della Valle Aniene tra luci, colori ed emozioni della tradizione per tutti. Grandi e piccini.

Il programma ufficiale apre i baancora una volta l’atmosfera unica e suggestiva farà da cornice alla rievocazione della natività in un percorso allestito con la cura di ogni dettaglio che fa la differenza.

Anche quest’anno – afferma il sindaco Giorgio Pacchiarotti – il nostro borgo si appresta a vivere con grande intensità e partecipazione popolare un programma a dir poco affascinante. Musica, spettacolo, divertimento, celebrazione rievocativa, cultura. E poi spazio a tanta voglia di stare insieme con l’accoglienza tipica di Jenne. Ogni anno la mole di visitatori aumenta sempre di più, il percorso del presepe vivente, divenuto ormai storico e fortemente caratterizzante in doppia edizione per aprire e chiudere le festività. Invitiamo tutti a partecipare e vivere insieme la natività nel piccolo borgo dell’alta valle Aniene”

Progetto “La natività nel piccolo borgo”

  • Sequenza di eventi ed iniziative emozionali e popolari a Jenne, per trasformare il borgo in una perla di tradizione tra luci, colori ed emozioni.

Calendario degli eventi

Giovedì 26 dicembre 2024

  • Ore 18.00: Presepe Vivente.
    • Atmosfera suggestiva in un percorso curato nei dettagli.

Venerdì 27 dicembre 2024

  • Ore 18.00: “Il canto del buon auspicio”.
    • Presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
    • Con i Trillanti e la voce di Bonì Bonanno.

Sabato 28 dicembre 2024

  • Ore 18.00: Concertone di fine anno.
    • In Chiesa.
    • Con il soprano Ilaria Vanacore, il baritono Luciano Degli Angeli, orchestra e coro dell’Harmonia Ensemble.
    • (Info specifiche: clicca qui)

Domenica 29 dicembre 2024

  • Ore 18.00: “Parole e Musica”.
    • In Chiesa Parrocchiale.
    • A cura del Centro Studi Fogazzaro.
    • Con Alessandra Cosimato e Francesca Anna Bellucci.

Martedì 31 dicembre 2024

  • Grande spettacolo di fine anno in piazza:
    • “Doctor Love” in concerto.
    • Alessandro Bonelli DJ set fino all’alba per celebrare il 2025.

Venerdì 3 gennaio 2025

  • Ore 18.00: Concerto per organo.
    • Presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo
    • Con il maestro Davide Bucci, organista della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma.

Sabato 4 gennaio 2025

  • Ore 18.00:  Gran Concerto con l‘Orchestra Nuova Kassica.
    • Presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.

Domenica 5 gennaio 2025

  • Ore 18.00: Replica del Presepe Vivente per le vie suggestive del borgo.
    • Evento conclusivo dell’intero periodo.

Organizzazione

  • A cura di: Comune di Jenne, Pro Loco di Jenne di cui è presidente Giovanni Proietti
  • Con il contributo di: Regione Lazio.

 

 

Ndremmappi di Jenne, depositato il marchio ufficiale d’impresa al Ministero delle Imprese e del made in Italy

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JENNE – E’ stato depositato con atto n. 302024000173115 dall’Associazione Pro Loco di Jenne APS di cui è presidente Giovanni Proietti, il marchio ufficiale d’impresa presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy. Si tratta di un importantissimo avvio di percorso che oltre alla già riconosciuta qualifica di Prodotto tipico Agroalimentare tradizionale della Regione Lazio si avvia ora verso un percorso ancorpiù prestigioso. Si avvia dunque un iter che porterà ad ottenere questo marchio che contraddistingue un prodotto unico nel suo genere e che caratterizzerà ancorpiù prestigiosamente il territorio jennese.

“Un nostro impegno – spiega il presidente della Pro Loco Giovanni Proietti – che sarà premiato dal riconoscimento che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, in maniera tale da arrivare alla prossima sagra con questo traguardo raggiunto, è stata per me una emozione fortissima inoltrare gli atti al Ministero, ora attendiamo l’ufficialità”.

“Una tappa – spiega il sindaco Giorgio Pacchiarotti – che è motivo di profondo orgoglio territoriale, segno di una comunità unita che lavora per il bene comune e che esalta tutti gli aspetti e le potenzialità del nostro bellissimo borgo. Piccolo ma che riesce a fare le cose in grande proprio in relazione a questa forte sinergia che nel corso del tempo si è generata. Il marchio d’impresa del Made in Italy dunque costituisce per il nostro borgo una tappa che entra a far parte della nostra storia e che oggi ci vede protagonisti. Bravi tutti”.

Gli “ndremmappi”  dunque sono il piatto tipico per eccellenza che si tramanda da generazione in generazione e che caratterizza il borgo di Jenne. La bontà di un prodotto rimasta inalterata nel tempo, l’esaltazione dei sapori autentici e genuini che hanno caratterizzato la vita di tantissime famiglie. Da sempre a Jenne preparare gli ndremmappi è una specie di rituale dove le donne di casa erano e sono tuttora solite cimentarsi con grande passione e dedizione. Passaggi semplici, ingredienti sani per una pasta spessa, scrocchiarella al punto giusto e ruvida per catturare i condimenti. La pasta tipica di Jenne  ha ottenuto il Riconoscimento Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Lazio. L’etimologia della denominazione di questa pasta trae origine dalla ndremmappa, ovvero la farina integrale di grano, macinata nel mulino comunale e impastata con acqua e sale. Ancora oggi, le mani operose ed esperte delle massaie di Jenne la lavorano in sfoglie sottili, tagliandole a forma di corti bastoncini. Il condimento è semplice: un soffritto di olio e aglio a cui si aggiunge pomodoro e alici… e il piatto è pronto per essere apprezzato. Ma ci sono anche altre varianti con il saporito sugo di pomodoro e con altri condimenti che esaltano la particolarità di questa pasta.

 

A Jenne grande attesa per la presentazione de “Le vie dei pastori transumanti”

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Jenne – Sabato 14 dicembre a Jenne (RM) a partire dalle ore 16 presso la Sala Consiliare del Comune, si terrà la presentazione «Le Vie dei Pastori Transumanti. Esplorazione etnobotanica nel Grande Caucaso Orientale». Nell’incontro saranno presentati i risultati della spedizione scientifica svoltasi nel luglio scorso in Georgia, a cura dell’Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa «Vie di Transumanza».

Nel corso della presentazione verrà proiettato un breve video realizzato  durante il viaggio, nel quale quale i ricercatori delle «Vie di Transumanza» sono stati accompagnati dalla comunità di pastori della Tuscezia, un vasto altopiano situato all’estremo nor-orientale della Georgia, dove l’allevamento di pecore e bestiame è ancora oggi pilastro portante dell’economia, nonché una delle aree del Caucaso più intatte dal punto di vista ecologico.

La dott..ssa Alberotanza, esperto valutatore del Coe e responsabile del Laboratorio sugli Itinerari Culturali ECHE Lab dell’Università del Mediterraneo di Reggio Calabria, ci aiuterà ad inquadrare il fenomeno della transumanza nell’ambito della cooperazione internazionale, sia dal punto di vista del Consiglio d’Europa che dell’Unesco.

Tra i contributi in programma segnaliamo l’intervento del prof. Spada, geobotanico, già docente presso Sapienza, Università di Roma e attualmente visiting professor  presso l’Università di Uppsala in Svezia, che illustrerà i risultati delle sue osservazioni sulla vegetazione degli alti pascoli della Tuscezia e le ipotesi formulate sulle origini della penetrazione pastorale nei rilievi dell’Eurasia occidentale.

Il M.o Mazziotti, flautista, etnomusicologo esperto del patrimonio musicale della tradizione pastorale dell’alta Valle dell’Aniene e del repertorio tradizionale degli aerofoni a sacco, accompagnerà lo svolgimento dei contributi proponendo delle impronte sonore,  brevi brani inediti, da lui composti per l’occasione.

Al termine, presso la Sede Italiana delle «Vie di Transumanza» nel Palazzo del Comune Vecchio, sarà inaugurata la Mostra degli Strumenti Musicali della Tradizione Transumante curata dal M.o Mazziotti.

Chiuderà l’appuntamento una degustazione di vino e prodotti della gastronomia locale.

In allegato la locandina e il programma dell’evento.

A trent’anni dalla morte Jenne ricorda il compianto parroco Don Antonio Flamini

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JENNE – Ricorre il 9 dicembre 2024 il trentesimo anniversario della tragica scomparsa di don Giannino Antonio Flamini. Il prelato, fu parroco di Jenne per 34 anni  dal 1960 e fino per l’appunto a quella fatidica data del 1994 in cui perse la vita presso Loreto (Ancona).

Il sindaco e l’amministrazione comunale hanno voluto celebrare questa mesta ricorrenza, e pertanto sarà dedicata a don Antonio una celebrazione liturgica di suffragio per domenica 8 dicembre 2024 alle ore 11.00 presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
In quella stessa Chiesa che lo vide battezzato dopo la nascita presso Jenne del 3 Agosto 1912, e per poi vederlo tornare parroco della sua terra natale. Venne ordinato sacerdote nel 1938 ed era uno di 7 figli nato da Angela Caronti e Salvatore Flamini.

Morì all’età di 82 anni in un incidente automobilistico occorsogli a Loreto nei pressi del santuario della Madonna.

Una storia importante quella di don Antonio, e che rende testimonianza di vita jennese della quale fu indiscusso protagonista seguendo tante generazioni di jennesi nel percorso di nascita, dei Sacramenti, dei matrimoni e degli eventi luttuosi.

Riposa nel cimitero comunale di Jenne, ma in occasione del trentesimo anniversario e per il fatto che don Antonio fu l’unico parroco jennese che ebbe ad esercitare la sua pastorale nel borgo di nascita per così tanto tempo. Di qui la richiesta del sindaco e dell’amministrazione comunale di poter traslare le spoglie mortali del parroco in sepoltura privilegiata all’interno della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Il Vescovo della Diocesi Mons. Mauro Parmeggiani, raccogliendo la richiesta del comune ha avviato ora tutto l’iter che coinvolgerà diverse istituzioni.

Appuntamento dunque con la storia, la cultura e la fede ed un tributo a questa importane figura jennese, icona storica del borgo.

Inferniglio e Tartare, disposti ulteriori divieti nelle aree naturalistiche

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JENNE 29 NOV 2024 – Con ordinanza n. 18 del 27 nov 2024 il comune di Jenne ha disposto  Il divieto di accesso e di sosta oltre 15 minuti, durante i quali è vietato il consumo di qualsiasi cibo e bevanda, entro un raggio di mt.1,00 dal sito “Sorgente delle Tartare” situato all’interno del territorio del comune di Jenne e ricompreso nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini nonché all’interno della ZPS “Monti Simbruini ed Ernici” – IT 6050008 e delle ZSC “Alta Valle del Fiume Aniene” – IT6050005” a modifica dei divieti di accesso, calpestio e balneazione già disposti con l’ordinanza sindacale n.15 del 28/08/2024 che per la restante sua parte resta ferma ed immutata.

 

 

Di seguito il precedente articolo relativo alla interdizione originaria:

Interdizione delle grotte dell’Inferniglio e sorgenti delle Tartare: chiuse per tutela dell’ambiente e pubblica sicurezza

Di seguito al link per consultazione in originale:

ordinanza n.18 Comune di Jenne del 27 Novembre 2024

precedente Ordinanza: ORDINANZA_N.15 COMUNE DI JENNE

 

Jenne digitalizzato, arriva il nuovo Postamat

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Jenne – E’ stata completata l’installazione del nuovo Postamat in Piazza IV Novembre, al fianco dell’ingresso dell’Ufficio Postale situato all’interno dell’edificio municipale. Per poter realizzare i lavori di installazione la posta è rimasta chiusa per un giorno.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Giorgio Pacchiarotti e dall’amministrazione comunale: “Il progetto Polis dunque è arrivato anche nel nostro borgo, ed ora questi importantissimi servizi vanno a completare ulteriormente l’offerta nel nostro bellissimo borgo”.

Dopo il collaudo, il Postamat sarà perfettamente funzionante.

A Jenne prima tappa esclusiva del concerto itinerante dei pastori con il Cai di Roma

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Jenne 25 nov 2024 – Grande attesa per la prima tappa del progetto del Coro CAI ROMA “Sentieri antichi, cultura e canti sulle vie dei pastori”, dedicato alla transumanza dei pastori

Il cammino studiato, raccontato, cantato e suonato condurrà il Coro Cai di Roma a Jenne. Nelle montagne attorno al paese la transumanza stagionale aveva inizio e il comune da tempo è impegnato nella valorizzazione dell’antico Tratturo Jenne-Anzio.

Si proporrà un concerto itinerante sulle tracce dei pastori che si incamminavano tra saluti, feste e canti. Non mancheranno testimonianze e memorie dell’attività, della cultura e dei suoni tradizionali dei pastori e l’assaggio di un piatto locale tipico.

  La prima tappa sarà Jenne: save the date Sabato 30 novembre 2024 dalle ore 12 e conclusione evento alle ore 1700 presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo. 

Il progetto, che ha ottenuto un contributo economico da parte della Regione Lazio, Direzione Cultura, politiche giovanili e della famiglia, pari opportunità servizio civile – Area Spettacolo dal Vivo, rappresenta un percorso di ricerca sonora sulle antiche vie della transumanza, rete di relazioni storico-culturali, socioeconomiche e artistiche, della nostra Italia del centro sud; un patrimonio ricco e vario, da rendere fruibile anche alle giovani generazioni, con attenzione rinnovata agli ambienti naturali, al paesaggio abitato e alle culture tradizionali.

Gli spettacoli si svolgeranno, oltre che a Roma (Chiesa Santa Maria Liberatrice, Chiostro della Facoltà di ingegneria di San Pietro in Vincoli), nei paesi interessati dai cammini laziali, come Jenne, Artena e Anzio. Particolare attenzione verrà dedicata ad integrare alcune iniziative con il coinvolgimento dei giovani, quali la partecipazione ad attività didattiche in un istituto scolastico. Ogni evento sarà caratterizzato dall’esecuzione di canti antichi riscoperti, trascritti e reinterpretati dal Coro con l’accompagnamento della zampogna, ma anche da contenuti ogni volta diversi, come testimonianze, recitazione di testi, danze, esperienze didattiche e gustative.

Tra gli ospiti dei diversi concerti segnaliamo l’Associazione Internazionale Transhumance Trails and Rural Roads (TT&RR) – Itinerario Culturale «Vie di Transumanza», con il Maestro di zampogna Alessandro Mazziotti, membro del Comitato Scientifico dell’Itinerario «Vie di Transumanza» nonché Direttore di Suoni della Terra S.r.l., che si occupa dello studio degli strumenti a fiato antichi e tradizionali, con particolare attenzione agli aerofoni a sacco italiani (cornamuse e zampogne), dei loro repertori, di prassi esecutive e di tecniche costruttive.

Il progetto comprende l’esecuzione di 5 concerti che, a Jenne e ad Anzio, valorizzeranno anche l’incontro con la popolazione locale, mentre negli altri casi saranno arricchiti con attività didattico-formative.

Il sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’amministrazione comunale invitano tutti a partecipare ad un evento unico nel suo genere.

La storia di Santa Cecilia patrona dei musicisti

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Nel calendario oggi 22 novembre è la ricorrenza di Santa Cecilia, venerata come patrona della musica e dei musicisti, è una delle figure più amate e affascinanti della tradizione cristiana. Sebbene le fonti sulla sua vita siano spesso intrecciate con elementi di leggenda, il suo nome e la sua storia hanno ispirato generazioni di artisti e fedeli, trasformandola in un simbolo eterno di devozione e armonia spirituale.

 

 

 

Chi era Santa Cecilia?

Cecilia nacque presumibilmente a Roma tra il II e il III secolo d.C., in una famiglia nobile e profondamente cristiana. Fin da giovane, dedicò la sua vita a Dio con un voto di castità. La tradizione racconta che fosse promessa in matrimonio a un giovane pagano di nome Valeriano. Durante le nozze, Cecilia rivelò al marito il suo voto e gli parlò di un angelo che vegliava su di lei. Valeriano, impressionato dalla fede di Cecilia, si convertì al cristianesimo e fu battezzato, insieme al fratello Tiburzio.

La coppia si dedicò ad atti di carità, come la sepoltura dei martiri cristiani, un’attività considerata illegale sotto l’impero romano. Tuttavia, il loro zelo religioso non passò inosservato, e Cecilia, insieme ai due fratelli, fu arrestata e condannata a morte per la sua fede.

Il Martirio

La leggenda narra che Cecilia sopravvisse miracolosamente ai primi tentativi di esecuzione: fu rinchiusa in una stanza di bagni pubblici, esposta a vapori letali, ma ne uscì illesa. Successivamente, un carnefice tentò di decapitarla, ma dopo tre colpi, la santa rimase in vita per altri tre giorni, durante i quali continuò a pregare e a confortare i fedeli. Alla fine, Cecilia morì a causa delle ferite riportate. La sua casa a Roma fu trasformata in una chiesa, oggi nota come Basilica di Santa Cecilia in Trastevere.

Santa Cecilia e la Musica

Il legame di Santa Cecilia con la musica risale al Medioevo, quando i suoi atti di vita furono trascritti negli atti dei martiri. La tradizione vuole che, durante le sue nozze, Cecilia cantasse a Dio nel suo cuore mentre gli strumenti musicali suonavano per la festa. Questo episodio, seppur simbolico, ha fatto di lei un’icona dell’armonia tra musica e fede.

La figura di Cecilia come patrona dei musicisti fu consolidata durante il Rinascimento. Nel 1584, l’Accademia di Santa Cecilia fu fondata a Roma come una delle più antiche istituzioni musicali al mondo, e le celebrazioni in suo onore divennero occasione per esecuzioni musicali straordinarie.

Santa Cecilia nell’Arte e nella Cultura

Santa Cecilia ha ispirato innumerevoli opere d’arte, musica e letteratura. Celebri dipinti di artisti come Raffaello e Guido Reni la raffigurano spesso con strumenti musicali, come l’organo portativo, simbolo del suo ruolo di protettrice della musica sacra. Nella letteratura, poeti come John Dryden e Alexander Pope le hanno dedicato odi che esaltano la capacità della musica di avvicinare l’anima a Dio.

Anche nella musica, Santa Cecilia è stata celebrata attraverso composizioni di Henry Purcell, Benjamin Britten e altri, che hanno creato opere ispirate al suo spirito e al suo messaggio.

Il Suo Messaggio Oggi

Santa Cecilia continua a essere una figura di ispirazione per i musicisti e per chiunque cerchi di trovare la bellezza divina nel suono e nell’arte. La sua festa, celebrata il 22 novembre, è un’occasione per rendere omaggio alla musica come linguaggio universale che unisce le persone e eleva lo spirito.

In un mondo spesso frenetico e rumoroso, il messaggio di Santa Cecilia ci invita a ritrovare la serenità e la grazia attraverso l’arte, facendo della musica un ponte tra l’umano e il divino.

RICORDIAMO IL CONCERTO DI DOMENICA 24 NOVEMBRE:

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