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Jenne, festività 2018-2019 –  Ci troviamo di fronte a questo nuovo passaggio che ci immerge nella magica e suggestiva atmosfera natalizia e delle festività 2018/2019. I nostri valori, le tradizioni, la fede è di nuovo celebrata con moltissime iniziative con lo storico Presepe che rende ancorpiù unico ed affascinante il nostro bellissimo borgo. Ancora una volta ci sarà spazio per tutto ciò che rende unico il nostro Natale. Un momento in cui ci si ferma a riflettere e che deve servire a renderci tutti ancora più uniti che mai. Molti sono gli sforzi che stiamo compiendo per portare alto il valore e le potenzialità di Jenne, e con grande riscontro ci stiamo riuscendo. Per la nostra storia, per il nostro presente proiettandoci verso un futuro in cui abbiamo il dovere di essere protagonisti attivi. Anche l’anno 2019 adveniente costituisce un ulteriore passaggio, in cui tutti siamo protagonisti di questo cammino di vita e la nostra istituzione locale vuole esserci oggi più che mai nel testimoniare quei valori propri di una appartenenza che ci lega indistintamente. L’auspicio è quello che noi possiamo continuare sempre a trovare le ragioni che uniscono ed allontanare tutto ciò che ci divide. Un caro abbraccio di cuore a tutti. 

 Il Sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’amministrazione comunale tutta.       

JENNE 16 DIC 2018 – Il servizio realizzato dallo staff di Tg Rai Tre Lazio è andato in onda nelle edizioni di ieri, sabato 15 dicembre ha avuto una certa eco, ed ha reso maggiormente l’idea dei disagi e quindi del vero e proprio calvario che grava sulla bellissima realtà di Jenne. Un borgo pieno di fascino, iniziative per il Natale e che di fatto con l’interruzione della frana di Subiaco, avvenuta nei pressi dei monasteri è quasi praticamente isolato. Le strade alternative, quelle di Monte Livata e degli Altipiani causano disagi immensi che sono perduranti ormai da tempo. Il Sindaco Giorgio Pacchiarotti intervistato dalla giornalista Rai Gemma Giovannelli, ha riassunto la situazione, sperando che il monitoraggio in itinere dia risposte positive  e sia propedeutico alla riapertura a senso alternato almeno prima di Natale. L’ipotesi che traccia il primo cittadino è quella del 24 dicembre. In costume d’epoca la presidente della Pro-Loco Rita Molinari ha inoltre spiegato le bellissime iniziative che riguardano il Natale, un calendario ricco di eventi suggestivi ed unici nel loro genere, invitando comunque tutti ad intervenire.

Il video del Tg Rai Lazio è consultabile nel seguente link, e precisamente dai minuti 8 a 9.30

JENNE 15 DIC 2018 – La domenica di metà dicembre, si preannuncia a Jenne ancora più ghiacciata degli altri giorni. Il calo termico già preannunciato nei giorni scorsi, infatti, raggiungerà il suo apice nella giornata domenicale. Le minime nella notte saranno rigorosamente sotto lo zero, con valori che arriveranno anche a -6 gradi. Mentre le massime non supereranno i 4/5 gradi nelle ore centrali della giornata. I cieli saranno parzialmente nuovolosi ma senza piogge, che invece arriveranno nella giornata di lunedì 17 che si preannuncia plumbea e a tratti anche piovosa. Il prosieguo della settimana che ci conduce verso il Natale sarà caratterizzato sempre da freddo intenso ma con valori in linea nelle medie del periodo.

Jenne 6 Dicembre 2018 – “Le festività inizieranno il 15 Dicembre 2018 e termineranno il 20 Gennaio 2019 e prevedono tra gli eventi più importanti: il Presepe vivente …in Cammino verso la Natività, eventi musicali e concertistici, mostre fotografiche, degustazioni e sagre.” Così annuncia il comunicato stampa della Pro-Loco di Jenne presieduta da Rita Molinari che prosegue:

Dal 2012 il Natale a Jenne continua a proporre una riflessione sulla povertà, sulla pace,  attraverso  trame narrative e musicali semplici e poetiche al tempo stesso. Siamo convinti che all’interno di un impianto narrativo come quello della natività si possano innestare le storie dei nostri piccoli borghi. Questo anno, pensando al verbo “in cammino” abbiamo spostata ai primi del 900, più vicina ai giorni nostri, la storia di Natale. La generazione degli anni 60 e 70, ricorda bene i volti con i personaggi che animavano il paese e che ora non ci sono più. In questo ricordo ci sono le voci dei narratori, i nostri nonni; li abbiamo ascoltati commossi, mentre attizzavano i fuochi di casa, parlarci dei cammini di guerra (15/18); le loro imprese sui cammini transumanti; abbiamo ancora oggi i suoni di una “banda” nata nei primi del 900 come fanfara; le esperienze migratorie con la quale Jenne ha combattuto e continua a combattere; conosciamo il peso di una fede che da queste parti ha visto fra i suoi monti i monaci pellegrini ispirati da Benedetto e abbiamo ancora presente tutta quella manovalanza delle cose quotidiane che oramai non esistono più.  Con essa sono scomparsi i contadini, gli artigiani, gli allevatori. Sono scomparse le coltivazioni e tutte quelle alchimie fra terra e cielo che erano il “credo” per il loro pane quotidiano. A testimonianza di quel vissuto rimane una oggettistica appartenuta alla lattaia, alla fornaia, al banditore, alla guardia campestre, al postino, al falegname, all’impagliatore di sedie  che,  figuranti “in cammino”, portano come preziosi cimeli. Nel nostro presepio – conclude Rita Molinari –  ci sarà tutto questo e non mancherà la musica che verrà affidata alla competenza di professionisti, “I Trillanti”, i quali ci faranno ascoltare musiche e ritmi armoniosi, che riempiranno l’aria di colore e gioia, avvolgendo con il loro mantello una Natività che suona, danza e canta. Da “Gesù che t’incarnasti” alla “Novena”, per ascoltare (e riascoltare) con il cuore le favole antiche in grado di fondere le sonorità agro-pastorali di zampogne e ciaramelle con le corde di una chitarra o i sonagli di un tamburo. Ciò che vi aspetta è un’esperienza magica in grado di trasportarvi lungo un percorso di luce e di speranza, un fiume che lentamente fluisce, che fa il suo corso, che culla dolcemente. Il mondo popolare torna così a rivivere, ancora una volta, tra il legno e la paglia”

Nei fine settimana a Jenne saranno allestite delle postazioni con quell’oggettistica che rimane unica testimonianza di quel vissuto che possiamo soltanto raccontare così ed insieme ad una mostra fotografica di grandi dimensioni di volti in primo piano.