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Meteo Jenne, prosegue il caldo fuori stagione, ma dalla settimana prossima arriva l’autunno

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Un clima tropicale, un caldo oltre media sta caratterizzando la cosiddetta estate settembrina a Jenne, e anche con la perturbazione che ha interessato la Valle Aniene in questi ultimi giorni, le temperature si sono mantenute ben oltre al di sopra della media stagionale. Nella giornata di ieri durante la pioggia la massima è arrivata a 30 gradi. Le previsioni indicano un weekend tipicamente estivo, sempre con medie anche asfissianti in città. Ma da martedì si cambia, arriva l’autunno serio che da mezze maniche ci farà passare a maglioncini pesanti. Il cielo si manterrà azzurro o variabile anche per tutta la prossima settimana, ma il freddo sarà pungente con minime notturne di 6 gradi e massime che non supereranno in alcuni casi i 13°.

Sant’Andrea Apostolo a Jenne, la “Cattedrale” nel borgo che protegge i suoi fedeli

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Jenne  19 SET 2018 – La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Jenne, domina la piazza Vittorio Emanuele, e si erge come un monumento che custodisce fede, cultura e tradizione del popolo jennese. Una imponenza che più che a una Chiesa fa pensare ad una Cattedrale. La facciata è maestosa, semplice e i laterali caratterizzano la strada principale che si fonde in piazza e dall’altro lato, quello verso il Comune la Chiesa si mostra in tutta la sua caratterizzazione che sembra essere lì a proteggere tutti. Entrando nel luogo sacro, si percepisce subito che si tratta di una Parrocchia dove il dettaglio è la differenza. Tutto è al suo posto, una pulizia ed una igiene ineccepibili, arredi sacri che rendono onore alla storia e alla fede e alla devozione. E Papa Alessandro IV signore di Jenne è sicuramente tenuto in debita considerazione in questa Chiesa.

La storia

Secondo quanto riportato dagli archivi parrocchiali,   la sera del 6 luglio dell’anno del Signore 1835 venne posta la prima pietra della nuova Chiesa molto più grande della prima, sempre dedicata al culto di S. Andrea Apostolo della lunghezza di mt. 15 e della larghezza di mt. 10 circa. L’opera fu disegnata dall’architetto trebano Nicola Jona, che personalmente diresse i lavori fino alla sua morte e che non riuscì a vedere la sua opera finita, poiché morì il 27 agosto 1843 ad Anagni.

 I lavori e i sacrifici del popolo jennese per la realizzazione della suddetta si conclusero solo nel settembre del 1874, quando il 13 dello stesso mese e anno il Sig. Cardinale Raffaele Monaco la Valletta, Abate Commendatario di Subiaco, consacrò la nuova Chiesa anch’ essa dedicata al culto di S. Andrea Apostolo.

Dopo quella del Monastero di S. Scolastica e quella di S. Andrea Apostolo in Subiaco, è la Chiesa più grande di quelle che appartengono all’Abbazia Territoriale di Subiaco. Diversi interventi di consolidamento statico e strutturale furono eseguiti ad abbellire sempre più la nuova Chiesa dai Reverendissimi Arcipreti che si sono succeduti nel corso degli anni.

Parroco di Jenne è don Gaetano Maria Saccà.

 

 

 

 

Gli “ndremmappi” di Jenne, specialità da gustare tutto l’anno presso “il Lescuso”

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Jenne 17 Sett. 2018 – Non si può venire a Jenne senza aver assaggiato un piatto che costituisce l’eccellenza nel gusto e che lega la tradizione locale alla cultura della buona tavola. Agli “ndremmappi” tipica pasta fatta rigorosamente in casa e a mano nel bellissimo borgo di Jenne, perla della Valle Aniene, la comunità locale dedica convivialità e ricettività con uno degli appuntamenti più attesi, La sagra degli Ndremmappi” che quest’anno ha fatto registrare ancora una volta il tutto esaurito. Molte le richieste di quanti hanno letto la notizia dopo la sagra e quindi sono rimasti con l’acquolina in bocca e con il desiderio di assaggiare. Nessun problema, durante tutto l’anno la ricettività per gli “ndremmappi” preparati secondo tradizione e anche in altre varianti di condimento potranno trovare il consenso dei palati più esigente presso il Ristorante “Il Lescuso” situato nella omonima località, dove pace e ambiente incontaminato fanno da cornice al gusto.

Gli ndremmappi sono una pasta in grado di soddisfare i palati più esigenti se preparata come vuole la tradizione con i piccoli segreti che si tramandano e che il Lescuso  custodisce con la sua preparazione.

La recensione alla degustazione: La pasta si presenta molto porosa e quindi in grado di sposare perfettamente il condimento che si fonde con l’integralità della farina con la quale gli ndremmappi sono preparati. Lo spessore è delicato così come la lunghezza che consente a piacimento anche la degustazione al cucchiaio. Al primo gusto le papille gustative sentono sin da subito sprigionare la bontà delle materie prime in un mix di tradizione e gusto con i sapori di una volta che ci fanno tuffare nei ricordi della buona tavola di un tempo. La consistenza è un perfetto connubio tra morbidezza con un lieve tenore scrocchiarello e di ottimale tenuta alla degustazione. Il piatto al Lescuso viene servito in capienti scifette di legno ovali, che ne valorizza ancorpiù le peculiarità. Il condimento tradizionale è composto da alici pomodoro e aglio, i quali conferiscono un  sapore molto particolare ed unico nel suo genere. Ma proprio in relazione a questa unicità il Lescuso propone gli ndremmappi anche anche con pomodoro semplice e basilico, spolverati al pecorino romano dop ma anche in bianco con i funghi porcini. Val bene l’occasione di provare un pò tutti i gusti, poichè ciascun condimento sposandosi con la pasta conferisce un sapore unico, che resta persistente anche al termine della consumazione del primo servizio di cucina. Motivo per cui consigliamo di attendere qualche minuto prima di passare ai secondi per apprezzare il gusto di ritorno che lascia in bocca un sapore di antico e di realmente buono. Da consigliare. (@d.i.)

Gli “ndremmappi” sono il piatto tipico per eccellenza che si tramanda da generazione in generazione e che caratterizza il borgo di Jenne. La bontà di un prodotto rimasta inalterata nel tempo, l’esaltazione dei sapori autentici e genuini che hanno caratterizzato la vita di tantissime famiglie. Da sempre a Jenne preparare gli ndremmappi è una specie di rituale dove le donne di casa erano e sono tuttora solite cimentarsi con grande passione e dedizione. Passaggi semplici, ingredienti sani per una pasta spessa, scrocchiarella al punto giusto e ruvida per catturare i condimenti. La pasta tipica di Jenne  ha ottenuto il Riconoscimento Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Lazio. L’etimologia della denominazione di questa pasta trae origine dalla ndremmappa, ovvero la farina integrale di grano, macinata nel mulino comunale e impastata con acqua e sale. Ancora oggi, le mani operose ed esperte delle massaie della Pro Loco di Jenne la lavorano in sfoglie sottili, tagliandole a forma di corti bastoncini. Il condimento è semplice: un soffritto di olio e aglio a cui si aggiunge pomodoro e alici… e il piatto è pronto per essere apprezzato.

Per informazioni sul Lescuso di Jenne Cliccare Qui

Lavori in via di ultimazione per il mega parcheggio di Jenne. Potrà contenere circa 250 veicoli

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JENNE 17 SET 2018 –  I lavori per la sistemazione del mega parcheggio di Jenne sono ormai in fase di conclusione. L’amplissima area situata a ridosso della sede Municipale con la nuova pavimentazione e riordino potrà ospitare circa 250 veicoli in una area complessiva di oltre 1.700 metri quadrati. Al termine dei lavori di pavimentazione con la posa di betonelle, verrà realizzata anche la messa in sicurezza con la costruzione del muro di sostegno della scarpata. L’importo lavori è stato di 109 mila euro, di cui 80 mila arrivati da un finanziamento richiesto ed ottenuto dal Dipartimento delle Infrastrutture regionale del Lazio, ed il restante 20% a carico dell’Ente Comune di Jenne. “Si tratta di un ulteriore tassello – spiega il Sindaco Giorgio Pacchiatotti – che completa in maniera ancorpiù determinante alla ricettività e all’accoglienza di visitatori presso il nostro borgo”.

Tappa a Jenne per l’ottava edizione del motoraduno dei Neroniani di Anzio

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JENNE 16 SET 2018 – Un sole splendido ed un clima tipicamente estivo nella suggestiva cornice del bellissimo borgo ha accolto questa mattina oltre 150 motociclisti provenienti da ogni dove ed iscritti alla ottava edizione del Motoraduno dei Neroniani di Anzio. Un rombo di motori ha svegliato la perla della Valle Aniene, dopo la bella serata di ieri in piazza con il tradizionale Ballo della Pantasema. E questa mattina piazza Vittorio Emanuele era già tutta pulita e sistemata pronta per accogliere in maniera dignitosa i motociclisti. Suggestiva la sfilata delle moto parcheggiate in piazza. L’evento è stato organizzato dalla Pro-Loco di Jenne.

 

Bagno di folla per la “Pantasema” di Jenne, piazza gremita per un evento suggestivo ed entusiasmante

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Jenne – Una serata fantastica quella di ieri sera in Piazza Vittorio Emanuele a Jenne. Un tutto esaurito per la festa di fine estate dedicata alla “Pantasema”. Un evento di cultura, fascino, suggestione e tanto divertimento che caratterizza ogni anno la perla della Valle Aniene. Il clima particolarmente estivo di questo metà settembre ha reso ancorpiù godibile questa festa che è stata vissuta da tutte le generazioni di jennesi arrivati da ogni dove ma anche di tanti visitatori che hanno riempito a dismisura la piazza. Tutto ha funzionato alla perfezione, per un evento unico nel suo genere organizzato dalla Comunità Giovanile di Jenne riconoscibile con le apposite magliette indossate in occasione della stupenda serata. “Ancora una volta – ha affermato il Sindaco Giorgio Pacchiarotti – possiamo essere orgogliosi della nostra comunità che riesce ad esprimere sempre il meglio di sè vantando organizzazioni perfette sotto ogni punto di vista. La Pantasema 2018 è risultata essere ancorpiù coinvolgente, e la serata che ha fatto riscontrare numeri oltre ogni aspettativa ne è la pratica testimonianza, ancora grazie a tutti”. Soddisfatti anche gli organizzatori che hanno confezionato una Pantasema altamente espressiva, del tutto particolare, in piena rispondenza con le finalità di questo evento.

La Pantasema di Jenne, grande attesa per l’evento di fine estate

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Jenne – C’è grande attesa per sabato prossimo per la tradizionale festa di fine estate nella perla della Valle Aniene. Per sabato 15 settembre 2018 è in programma, organizzato dalla Comunità giovanile di Jenne il cosiddetto “Ballo della Pantasema”, che porta con sè un intrigante significato è di cultura locale, storia e tradizione. L’appuntamento in piazza Vittorio Emanuele III è per le ore 21, quando il divertimento avrà inizio con canti, balli ed expo di prodotti tipici locali. La Pantasema è una riproduzione gigante di una donna stilizzata  e realizzata con carta e legno, che si presenta vestita con abiti tradizionali contornata da una serie di personaggi e situazioni caratteristiche del mondo tipico della Valle Aniene.  Tradizione vuole che a mezzanotte la “Pantasema” viene bruciata al ritmo di saltarelli e musiche popolari, tra gli applausi divertiti di grandi e piccini. 

Estate in grande stile a Jenne, il Sindaco Giorgio Pacchiarotti: “una grande squadra per il territorio, grazie a tutti”

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Jenne – Con la sagra degli “ndremmappi” gli eventi di Jenne hanno aggiunto tasselli su tasselli di iniziative riuscitissime con grande coinvolgimento popolare e all’insegna della convivialità. Ci sarà ancora spazio per molto altro, come l’appuntamento del 15 con il Ballo della “Pantasema”. L’Estate 2018 è stata la celebrazione di un territorio, perla della Valle Aniene che ha mostrato tutto il suo senso di squadra e la sua efficienza. Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco Giorgio Pacchiarotti: “Jenne ancora una volta è stato protagonista di una serie di eventi che hanno testimoniato la cultura, lo spettacolo, il gioco, la voglia di stare insieme e ritrovarsi all’insegna dei valori di questa nostra comunità. Ringrazio di vero cuore questa grande squadra che ha lavorato per la propria comunità, con un impegno spasmodicamente profuso da tutte le associazioni, amministratori e da quanti a vario titolo e modo hanno collaborato per la migliore riuscita di ogni cosa organizzata. Jenne è la testimonianza di come un piccolo e splendido borgo possa ancora puntare alla crescita e allo sviluppo a 360° gradi. L’estate 2018 – prosegue il primo cittadino – è destinata ad entrare negli annali della nostra storia buona per una miriade di iniziative che sono state intraprese, partendo dal nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, dalla costruzione dell’azienda agricola e da tutti quegli input positivi che stiamo portando avanti all’insegna delle nostre radici. Dobbiamo ritrovarci sempre nelle ragioni che uniscono e mai in quelle che dividono, e ancora grazie di cuore e veramente a tutti”.

La tradizione culinaria di Jenne, ndremmappi in preparazione in attesa della XXXI sagra

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Jenne – Gli “ndremmappi” sono il piatto tipico per eccellenza che si tramanda da generazione in generazione e che caratterizza il borgo di Jenne. La bontà di un prodotto rimasta inalterata nel tempo, l’esaltazione dei sapori autentici e genuini che hanno caratterizzato la vita di tantissime famiglie. Da sempre a Jenne preparare gli ndremmappi è una specie di rituale dove le donne di casa erano e sono tuttora solite cimentarsi con grande passione e dedizione. Passaggi semplici, ingredienti sani per una pasta spessa, scrocchiarella al punto giusto e ruvida per catturare i condimenti. La pasta tipica di Jenne  ha ottenuto il Riconoscimento Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Lazio. L’etimologia della denominazione di questa pasta trae origine dalla ndremmappa, ovvero la farina integrale di grano, macinata nel mulino comunale e impastata con acqua e sale. Ancora oggi, le mani operose ed esperte delle massaie della Pro Loco di Jenne la lavorano in sfoglie sottili, tagliandole a forma di corti bastoncini. Il condimento è semplice: un soffritto di olio e aglio a cui si aggiunge pomodoro e alici… e il piatto è pronto per essere apprezzato. Sabato 8 Settembre conviviale dunque in grande stile in cui oltre alla migliore tradizione culinaria si aggiunge la proverbiale ospitalità di questo bellissimo borgo.

Il viaggio verso Jenne, fascino incontaminato della perla in Valle Aniene

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Con una sola visita occasionale Jenne la si può apprezzare per l’ordine e per la sensazione che riesce a dare come fosse un salotto urbano a misura d’uomo inserita in un contesto ambientale di pace, serenità e di accoglienza. Ma già quando si entra nel borgo dopo poco, si ha il rimpianto di non esserci mai venuti prima. Se ne sentiva parlare, certo è la porta della Valle Aniene, è vicina al Santuario della Santissima Trinità, ma Jenne porta con sè un fascino, una storia ed una cultura tutta da vivere ed apprezzare.

Primo viaggio: Immersa in una natura incontaminata, in posizione dominante sulla Valle del fiume Aniene, la bellissima realtà di Jenne esalta tutte le caratteristiche ideali di un borgo da vivere e da riscoprire. Il viaggio, che parte dalla vicina Subiaco, poco dopo le maestosità dei Monasteri benedettini, si mostra in tutto il suo fascino. Rocce e rocce che si innalzano verso l’alto della Vallata, a cui fanno da corona una serie di tornanti e gallerie che mostrano un fascino non comune. Si rischia quasi la disattenzione alla guida, per apprezzare quanto ci circonda. Ad un certo punto, ci troviamo di fronte ad una piccola Chiesa, con una scritta che emula le antiche stazioni ferroviarie: San Giovanni dell’Acqua. Un posto che invita a fermarsi per la sua particolarità. Cascate di acqua fresca proveniente dalla montagna arrivano fino a sede stradale, lucidando le rocce e la pace e l’aria salubre sono coronate dal rumore prodotto dalle cascatelle. Ci si sente in pace ed a contatto diretto con una natura forse fin troppo dimenticata ma anche con la fede che questo posto celebra il 24 giugno. Sembra che il nome della Chiesa derivi dal prodigio compiuto da S. Benedetto da Norcia, il quale, avendo saputo che i monaci dei vicini monasteri di Santa Maria di Morrabotte e di San Girolamo erano sprovvisti d’acqua, si recò nel luogo dove sorge ora la chiesa, battendo poi con un bastone sulla roccia, da cui iniziò a fuoriscire l’acqua che poi approvvigionò i Monasteri. Poi dopo qualche altro tornante, si arriva come per premio a Jenne. L’accoglienza per il visitatore è già ben visibile dalla cartellonistica, ma soprattutto dalla pulizia e cura delle strade. Arrivati a Jenne, si ha la sensazione di un borgo di pace, ma scopriremo presto, invece che la realtà è molto vivace, e che il piccolo Comune che amministra i 400 residenti cerca di attuare idee innovativi ed imprenditoriali per favorire la riscoperta del borgo e la sua valorizzazione in molteplici aspetti. Il Sindaco Giorgio Pacchiarotti, non è certo un primo cittadino che si culla sugli allori, molti infatti sono i progetti in cantiere tra i quali uno per il quale è in predisposizione il Bando al fine di incentivare piani di sviluppo per l’assegnazione di contributi per idee realmente produttive per il territorio comunale. La Chiesa di Sant’Andrea apostolo sembra quasi regnare in tutta la sua magnificenza, sia nella parte esterna che nella parte interna. E poi guardandosi intorno, tutto sembra un salotto urbano. Giardini accoglienti, gli onori al monumento dei caduti con il tricolore italiano che vivace sventola testimoniando il sacrificio dei concittadini negli eventi bellici. La sede Municipale, è ben strutturata con l’Ufficio Postale adiacente, amplissimo parcheggio, ed è dotata di una capiente sala consiliare, uffici ben organizzati che riescono a dare risposte concrete in tempo reale ai cittadini. Siamo a 850 metri di altezza, immersi in un borgo dove c’è la Farmacia, 2 alimentari, il Bar, e la Macelleria. Uno scuolabus trasporta i 13 studenti delle scuole verso la vicina Subiaco. Che dire, una realtà tutta da vivere, soprattutto in estate dove si susseguono molti eventi ed iniziative che sono tuttora in cantiere. Il fascino, la storia, la cultura evidenziano collegamenti della denominazione Jenne per l’appunto con il termine latino janua, proprio per la sua collocazione geografica che apre una delle Valli più belle d’Italia.

 

 

Secondo viaggio: Dopo una prima esperienza, ci si ripropone di dover e di voler appronfondire. Una realtà per poter essere raccontata anche nella sua quotidianità deve essere conosciuta a pieno titolo. E già se nella prima escursione il tempo era risicato, salendo nuovamente a Jenne si decide di prendersi tutto il tempo necessario per meglio studiarla nella sua conformazione territoriale urbana. Altri tasselli si aggiungono già strada facendo, le rocce incastonate sulla strada che da Subiaco porta a Jenne, sembrano essere un preludio ambientale che poi sfocia in amplissimi spazi urbani in cui muoversi sia in auto, a piedi, in bicicletta. Nel primo viaggio, durante la salita ci si fa l’idea di un borgo piccolo, con stradine strette, con i classici vicoli e difficoltà di parcheggio e circolazione. Ebbene Jenne non è così. Amplissime strade curate consentono nel secondo viaggio di fermarsi ed apprezzare quel panorama che la racchiude in tutto il suo fascino, un verde che sembra avvolgere e proteggere quel patrimonio storico che trova origini antichissime legate con le storie dei Monasteri sublacensi. Il secondo viaggio ci offre il tocco di rosso ricorrente con le fioriere ben curate, che fanno sembrare balconi adornati tutte le strade che conducono dal corso principale in discesa verso la maestosa Chiesa che dà l’impressione di una vera e propria cattedrale di città. Angoli ben curati, e arrivando in piazza ci si sente accolti come in un salotto conviviale. Fiori, giardini curati, ogni spazio ed ogni cosa è al suo posto. A Jenne sono i dettagli che fanno la differenza. La gente appare subito disponibile verso il viandante, mostra sorrisi e saluta cordialmente pur non sapendo nè il motivo nè il ruolo. Poi la visita a location nel territorio che lasciano riflettere. C’è una azienda agricola in costruzione, ma il costruttore non è un privato bensì il Comune. Si una struttura adagiata su una collinetta, di fronte ad una Chiesetta antica dove si svilupperà lavoro e produttività nella logica del pubblico privato. Un piccolo comune imprenditore, la cui connotazione viene rafforzata da ben altre iniziative: l’isola ecologica in una area adiacente a strutture sportive e ricettive per restare stupefatti nell’arrivare al “Lescuso” un edificio di proprietà comunale con PISCINA, locato e perfettamente efficiente. Il ragazzo che ci accoglie è il figlio di Marcello, che mostra autentica cordialità ed una professionalità da apprezzare particolarmente per i tempi che corrono. Poi la scoperta di una casa di riposo in costruzione… e poi dopo qualche altro giro di ricognizione si riparte… ma con la voglia di prendersi una casetta e stare li in questa oasi di pace e dove il mondo che sembra fermarsi è invece in costante evoluzione. Dunque c’è anche la fibra ottica, una risposta che non ci si aspetta. Le tacche ci sono ovunque e nel lasciare il borgo un velo di dispiacere nel lasciarsi alle spalle un qualcosa che ti lascia una sensazione positiva. Mentre si sale in macchina l’impegno che si prende con se stessi è quello di tornarci, e di tornarci ancora per raccontare una realtà che merita di essere vissuta, apprezzata e considerata. Sarà un piacere raccontarla ancora.  (Luglio 2018 A.M.D.G.)

Daniele Imperiale – giornalista