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Chiuso il Santuario della Santissima Trinità per motivi di pubblica sicurezza

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Jenne – Nel pomeriggio si è verificato il distacco di alcuni sassi dalla montagna sovrastante il Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra. A seguito di ciò è stata disposta la chiusura del santuario. In particolare un sasso ha colpito un pellegrino della compagnia dei devoti di Roiate. Sono stati annullati tutti gli eventi di domani 26 Maggio 2024. (Jenne – 25 Maggio 2024)

A Jenne la grotta di Morra Cavorso

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Jenne – All’interno del territorio del Parco dei Monti Simbruini ci sono circa 50 grotte ma due delle più importanti sono proprio nel Comune di Jenne; la Grotta di Morra Cavorso e la Grotta dell’Inferniglio.
La Grotta di Morra Cavorso, in particolare  si trova a pochi chilometri da Jenne a 715 m di quota sul versante destro che affaccia sul corso del fiume Aniene; conosciuta già come grotta per il ricovero del bestiame è stata esplorata nel 2004 dal gruppo speleologico di Subiaco e dal 2006 è stata interessata ad una impegnativa campagna di scavi. Costituita da due ambienti collegati da uno stretto passaggio al suo interno sono stati trovati numerosissimi reperti, sia ossa che scheletri di persone e animali (cervi, cani, pecore) inoltre manufatti risalenti a diversi periodi. E’ assai probabile che la grotta fosse frequentata già 14.000 anni fa e usata sia come luogo di sepoltura che come ricovero.
La sala inferiore

In un piccolo anfratto di poco più di 2 m2 sono state rinvenute le ossa sparse di almeno 21 soggetti umani distribuite in forma di accatastamento di circa 30 cm di spessore inglobate in un sedimento alternato di croste stalagmitiche, veli calcarei e livelletti di clasti calcarei alterati non concrezionati.

Oltre alle ossa umane il materiale archeologico recuperato si compone di ceramica in impasto, tra cui si segnala una tazza con prese forate sull’orlo, 10 elementi cilindrici di collana in conchiglia, varie lamelle di selce lavorate tra cui due strumenti (trapezi). Al di sotto dei reperti antropici è stato rinvenuto un livello di frequentazione umana con abbondante fauna (cervo) ricco di frustoli carboniosi, indagato al momento solo in una piccola porzione.

La Sala superiore

La sala, di dimensioni maggiori rispetto alla precedente (15 m2), presentava i reperti completamente inglobati da una crosta stalagmitica di spessore centimetrico. Lo scavo ha rivelato una parziale connessione anatomica di buona parte dei reperti antropici, associati a materiale archeologico: al di sotto del femore destro sono stati rinvenuti, completamente obliterati dalla crosta stalagmitica tibia e perone destri. Al di sopra della porzione del femore destro sono stati rinvenuti, sempre inglobati nella crosta, radio e ulna destri a diretto contatto con un’ascia litica in serpentinite di accurata fattura, si segnalano inoltre frammenti di ossa di bacino e un frammento di femore sinistro a giusta distanza dai reperti appena menzionati. Ai piedi dell’individuo è stato rinvenuto la metà frammentaria di vaso decorato e due lamelle in selce. Nella sala, addossato ad una grande colata stalattitica, si è rinvenuto anche un calvario rovesciato, un frammenti di omero e un radio di bambino appartenenti ad un ulteriore individuo. Il piano di appoggio dei reperti è costituito da una crosta stalagmitica ben distinta dal depostito superiore, la cui superficie è di colore grigio scuro dovuto alla presenza di frustoli carboniosi e cenere, spiccano alcune chiazze di forte concentrazione di cenere e frammenti di carbone vegetale, probabili residui di focolari. La maggioranza dei reperti faunistici associati alle sepolture neolitiche è di pecore e capre, con resti riferibili a vari individui adulti, giovani, giovanissimi; rara la presenza di bue e del cane, si segnala anche la presenza del cervo.

“Le indagini estese in altre aree della cavità – spiega il professore  Mario Federico Rolfo – hanno inoltre evidenziato la presenza di una complessa stratigrafia che attesta una prima frequentazione umana a partire dai 14.000 anni fa (Paleolitico superiore – Epigravettiano finale) a cui segue una sporadica presenza intorno agli 10.000 anni fa, della quale però sono ancora da chiarirne le modalità. Il momento di maggiore utilizzo è quello relativo alle sepolture neolitiche, periodo nel quale la cavità è stata utilizzata come sepolcreto ma anche come luogo di riparo provvisorio da parte di vari gruppi umani che si muovevano tra la valle dell’Aniene e il Fucino. La serie si chiude con una ultima presenza umana datata al II millennio a.C. (media età del Bronzo), quando la prima sala è stata utilizzata un’ultima volta come luogo di pratiche votive legate ai culti propiziatori agropastorali.”

 

I giovani autori della favola di Jenne approdano alla Biblioteca di Subiaco

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JENNE – Un successo senza precedenti aveva fatto riscontrare “Gran scompiglio all’inferniglio”, la favola scritta dai bimbi di Jenne che ha entusiasmato tutti. Ed ora i giovani autori approdano nientedimeno che alla biblioteca di Subiaco dove oggi pomeriggio sabato 11 maggio 2024 alle ore 17.oo sarà presentata la favola in grande stile. Ovviamente protagonisti saranno loro a raccontare questa magica esperienza.

Soddisfazione è stata espressa dall’Amministrazione comunale.

Studenti di Agosta visitano le antiche tradizioni di Jenne

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Jenne – La comunità jennese ha accolto con grande entusiasmo la visita degli studenti della scuola per l’Infanzia di Agosta. I piccoli sotto la guida di Rita Molinari dell’Ente parco hanno potuto apprezzare una filiera antica produttiva con particolare interesse sull’antico mulino comunale in pietra del 1911. Affascinati studenti e docenti nell’osservare lo stato di conservazione. E’ stata loro raccontata la storia che parte proprio dall’anno in cui ad Jenne ebbe ad arrivare l’energia elettrica e l’acqua. L’impianto veniva utilizzato fino agli anni ’80 tutti i giorni per la macinazione dei cereali, ed è composto da  macine in pietra e tramoggie in legno e ferro, ad oggi si può considerare un raro e prezioso esempio di archeologia industriale. I bambini sono stati anche intrattenuti da Federico e Valentina i quali hanno spiegato loro i motivi della loro scelta di lasciare la città e rivalutare gli aspetti produttivi artigianali con sede a Jenne.

Le scuole della Valle Aniene sono protagoniste di un importante progetto denominato Gens “Mani in pasta”, e per tutti la giornata organizzata dall’Ente Parco è stata ricca di rivelazioni sulle antiche memorie ed abitanti del parco.

“Abbiamo puntato molto sul restauro, conservazione e tenimento delle nostre risorse storiche- spiega il sindaco Giorgio Pacchiarotti –  che costituiscono un’orgoglio identitario per la nostra comunità”.

Dispiegata la bandiera di Jenne a Montegalda, conclusa la visita di gemellaggio

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MONTEGALDA (VI) –  Con il dispiegamento della bandiera jennese si è conclusa la visita ufficiale svoltasi a Montegalda con la delegazione di Jenne. A chiusura dei lavori organizzativi  per l’evento di Luglio, Andrea Nardin sindaco di Montegalda si è congedato esprimendo particolare soddisfazione: “Il senso del gemellaggio è la mia gioia di avere avuto la vostra delegazione qui a Montegalda. Il sindaco Giorgio Pacchiarotti ha ringraziato per l’accoglienza, a dir poco squisita, consegnando prodotti artistici realizzati dalla Associazione Simbruina Arte che saranno ora inseriti in una storica bacheca a Montegalda, con raccolta anche di materiale antico fotografico jennese.

La delegazione jennese è stata anche ricevuta presso il Parlamentino del palazzo della provincia di Vicenza (di cui lo stesso Nardin è presidente), all’incontro ha partecipato anche il sindaco di Eichstätt  Joseph Grienberger che a sua volta è gemellato con Montegalda sempre per i rapporti legati allo scrittore Antonio Fogazzaro.  Di questa  cittadina tedesca Fogazzaro infatti  parla nel suo terzo romanzo “Il mistero del poeta” scritto nel 1888. (Cliccare qui per leggere la citazione di Fogazzaro nel romanzo stesso) 

Nel corso dei lavori di pianificazione  è stato definito anche il quarto concorso fotografico “Fogazzaro” che premierà i vincitori con soggiorni gratuiti presso i comuni di Montegalda, Jenne, Eichstätt e Valsolda!

La visita si è svolta in concomitata con la tradizionale Fiera di San Marco a Montegalda, dove sono stati esposti anche i prodotti tipici jennesi. Ma oltre a queste attività prevista anche una quadrangolare di calcio internazionale presso il bellissimo campo sportivo di Jenne. Per questo le delegazioni hanno incontrato anche il presidente dell’AC. Due Monti Denni Gaspari, con il quale sono stati messi a punto i dettagli organizzativi sportivi.

“Siamo sempre più convinti che questo gemellaggio – spiega il sindaco Giorgio Pacchiarotti – autentico ed intriso di storia, interscambi culturali, formativi ed istituzionali, costituisca un valore aggiunto per la reciprocità di conoscenza delle realtà locali coinvolte, tanto diverse e distanti geograficamente tra loro. Queste iniziative costituiscono un modo per far crescere i territori, esaltando le potenzialità e le caratteristiche dei comuni gemellati. L’estensione con il comune di Valsolda, il cui gemellaggio avverrà negli eventi di fine luglio è un potenziamento ulteriore nel comune denominatore quale è il Fogazzaro e le nostre comunità tutte protagoniste”.

“Ancora una volta abbiamo vissuto emozioni, belle sensazioni, tanto impegno ma anche tanto entusiasmo per la duegiorni di fine luglio in cui a Jenne arriveranno ospiti da Montegalda e Valsolda, in rappresentanza massiva: occasione per stare insieme, degustare i prodotti tipici di  ogni località e celebrare i valori dell’aggregazione sociale nello stare insieme”. E’ quanto ha reso noto il vice sindaco Cristiano Lauri.

Antonio Fogazzaro ebbe ad aderire al movimento riformatore del modernismo, che si proponeva di conciliare il progresso scientifico con la religione. Un precursore dunque dell’innovazione e che ancora oggi, a distanza di tanti anni affascina nei suoi scritti e con il suo carisma tenuto in vita da questa molteplicità di iniziative.

“Un circuito, quello culturale sulle orme di Fogazzaro – spiega il comune di Montegalda – che si amplia ulteriormente. Nel corso infatti degli incontri che si sono susseguiti in questi giorni è stata anche pianificato l’inserimento del comune di Valsolda (situato nella zona del Lago di Como), di cui è sindaco Laura Romanò. Anche Valsolda è infatti particolarmente legata a Fogazzaro ed anche qui si trova una splendida villa che porta il suo nome. Il patto di amicizia si amplia dunque ulteriormente con crescita di prospettive comuni.”

 

Prodotti tipici jennesi esporsti alla Casa dell’amicizia- Uniti da Antonio Fogazzaro

Jenne – Montegalda: si estende il patto di amicizia, tutte le novità per l’estate!

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JENNE 27 apr 2024 – In occasione della festa patronale di Montegalda che si è svolta ieri 25 Aprile, il sindaco Giorgio Pacchiarotti ed il vice Cristiano Lauri sono stati accolti dal sindaco Andrea Nardin il quale è anche presidente della provincia di Vicenza. Si è trattato di una occasione in cui si rafforza ulteriormente il gemellaggio tra le due realtà locali distanti geograficamente ma unite dalla memoria del grande scrittore Antonio Fogazzaro che a Jenne scrisse “Il Santo” e che ebbe poi a dimorare a Montegalda.

Un circuito, quello culturale sulle orme di Fogazzaro che si amplia ulteriormente. Nel corso infatti degli incontri che si sono susseguiti in questi giorni è stata anche pianificato l’inserimento del comune di Valsolda (situato nella zona del Lago di Como), di cui è sindaco  Laura Romanò. Anche Valsolda è infatti particolarmente legata a Fogazzaro ed anche qui si trova una splendida villa che porta il suo nome. Il patto di amicizia si amplia dunque  ulteriormente con crescita di prospettive comuni.

La visita oltre a rafforzare i legami tra le due realtà, è stata anche occasione per fare il punto organizzativo su una serie di eventi che si svolgeranno a Jenne nell’ultimo fine settimana di luglio, per un programma particolarmente intenso. Oltre alle istituzioni convenute, ci sarà spazio per la reciprocità di gusto dei prodotti tipici locali, un connubio perfetto che delizierà i palati anche più esigenti. I dettagli sono ancora in corso di definizione, ma possiamo dare qualche anticipazione: il 27 ed il 28 luglio 2024 Jenne accoglierà Montegalda e Valsolda in una sequenza di eventi celebrativi che daranno ancorpiù significato sia al legame in memoria dello scrittore Antonio Fogazzaro, ma sia per l’integrazione di realtà tanto distanti geograficamente ma quantomai vicine nel condividere valori, cultura, progetti comuni per la crescita dei territori e per il forte senso nel ruolo delle istituzioni.  A Jenne arriveranno cori alpini in pullman, la consulta della “bella età” per trascorrere insieme due giornate celebrative uniche, destinate ad entrate nella storia dei tre comuni. Un convegno importante si svolgerà nel pomeriggio di sabato alle 17.30 e sul quale è stata avviata l’organizzazione.

E’ prevista per domenica mattina la cerimonia ufficiale di allargamento del patto di amicizia di Jenne e Montegalda con Valsolda, poi concerti dei cori alpini in piazza, degustazioni popolari: saranno infatti preparati prodotti tipici per la cena del 27 e per il pranzo del 28 tutto in piazza Vittorio Emanuele. Jenne con i suoi tipici “ndremmappi”, i prodotti dolciari,  Valsolda la “Polenta concia”, e Montegalda con il “baccalà alla vicentina”! Ma non è tutto qui, ci sarà ancora molto da scoprire.

Ovviamente nel corso del programma ci saranno momenti dedicati alla preghiera con le celebrazioni liturgiche presso la Chiesa di Sant’Andrea apostolo.

“Con impegno ed orgoglio – afferma il sindaco Giorgio Pacchiarotti – il patto di amicizia quest’anno viene ulteriormente esteso, ed i legami tra le comunità si intensificano. Abbiamo vissuto a Montegalda dei giorni intensi in visita ma per lavorare in pianificazione operativa. Lo scambio culturale, la reciproca conoscenza delle tradizioni costituiscono un valore fondamentale da portare avanti con determinazione, il tutto nel comune denominatore del grande Antonio Fogazzaro la cui memoria viene tenuta viva grazie a queste iniziative di coinvolgimento popolare. Aspettiamo tutti a Jenne per fine luglio, appuntamenti in grande stile, successivamente renderemo noti in dettaglio tutti i programmi. Ringrazio il collega sindaco Andrea Nardin per la squisita accoglienza ed attenzione che ci viene riservata ed anche la collega sindaco di Valsolda la dott.ssa Laura Romanò che avremo il piacere di ospitare a Jenne”.

“Si profila una esperienza unica – commenta il vice sindaco Cristiano Lauri – nel tavolo di riunione abbiamo colto tutti aspetti di condivisione all’insegna di valori fondamentali della vita e che sono motivo di reciproco accrescimento. Un patto di amicizia che diventa sempre più ampio e ciò testimonia l’impegno di tutte le istituzioni che vi sono protagoniste”.

 

 

 

 

Gianfranco Volpi nominato assessore comunale di Jenne

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Jenne – Si è svolta sabato u.s. 6 Aprile la seduta del consiglio comunale di Jenne. E’ stato approvato il bilancio di previsione 2024 e l’elenco annuale delle opere pubbliche. Contestualmente è stato comunicato in tale sede che con provvedimento del sindaco Giorgio Pacchiarotti come previsto dalle vigenti normative dell’0rdinamento enti locali, il consigliere Gianfranco Volpi è stato nominato assessore comunale. La nomina è in ottemperanza alla sostituzione del precedente assessore deceduto Giacomo Pacchiarotti.

Il sindaco e l’amministrazione tutta rivolge al neo assessore gli auguri di buon lavoro per il bene della comunità.

Motoraduno Anzio-Jenne, nuova data per la quinta edizione 2024

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Jenne – Torna la quinta edizione del motoraraduno sociale passeggiata Anzio Jenne. La data è Domenica 7 luglio 2024.   Si tratta di una bella iniziativa intrapresa dal Gruppo Motoclub I Neroniani di Anzio. “Anche quest’anno nel calendario delle iniziative inseriamo questo evento che ci vede partecipi e disponibili come sempre”. I Neroniani ancora una volta dunque arriveranno nel borgo dopo la traversata che regala viste e panorami mozzafiato.

Ma si profila anche un’altra novità che riguarda la collaborazione tra Jenne ed i Neroniani: l’appuntamento sarà nel periodo Natalizio… ma di questo vi parleremo meglio in seguito.

Il Tortiglione di Jenne diventa prodotto nazionale agroalimentare del Lazio (PAT)

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Jenne 29 mar 2024 – Lo squisito Tortiglione di Jenne entra a pieno titolo nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari . Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), ha infatti aggiornato l’elenco. Per il Lazio, entrano nel paniere delle eccellenze altre nove produzioni, che contraddistinguono, oramai da tempo, l’agricoltura e la gastronomia di molti dei territori. Il nostro Tortiglione dunque entra tra i nuovi riconoscimenti ufficiali nella categoria: “Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria”.

I piatti della cucina tipica “Jennese” un tempo erano molto semplici, confezionati con pochi ingredienti naturali, prodotti della “terra” (grano-mais-patate, fagioli) e disponibili nelle famiglie contadine quali erano quelle dei nostri avi. La produzione annuale di grano era di circa 3.000 q.li e doveva bastare al sostentamento di ogni famiglia per tutto l’anno perché era proprio dal grano che realizzavano il pane, pasta e dolci tradizionali.

Dolci tradizionali Jennesi sono oltre ai tortiglioni anche  giglietti, ciambelle e biscotti al latte tutti realizzati secondo le antiche ricette delle  nonne, un tempo cotti presso il forno a legna comunale, situato nel Borgo Medievale del paese, l’antico “Forno a legna Comunale. Un reperto storico ed architettonico che risale all’anno 1751, oggi tornato agli antichi splendori con “La Forneria di Nonna Mirella”.  A Jenne un tempo c’era la “fornara”  che aveva in gestione per l’appunto il forno comunale ed aveva il compito di regolare la temperatura del forno e comandare i tempi facendo più volte il giro delle donne già prenotate per la cottura di varie pietanze e preparazioni.

L’antico forno comunale di Jenne è stato dunque rivalutato ed oggi all’interno del quale viene svolta quotidianamente una produzione tipica d’eccellenza che costituisce lustro ed orgoglio. Federico e Valentina, hanno stipulato un accordo con l’amministrazione comunale proprietaria dell’immobile, ed hanno lasciato la città per spostare la produzione proprio nel borgo di Jenne. Cosicchè il Forno ora come allora produce sapori e sentori unici segno di un tempo andato che però può essere ancora vissuto nella tradizione e nell’utilizzo di prodotti genuini. E sono stati loro a presentare il prodotto tipico seguendo un iter burocratico molto complesso.

 

 

LE DICHIARAZIONI

“L’inserimento del Tortiglione di Jenne nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari – afferma il sindaco Giorgio Pacchiarotti – costituisce un motivo di orgoglio per il nostro borgo. Il riconoscimento  è un ulteriore tassello che si aggiunge ad un mosaico sul quale stiamo lavorando alacremente ogni giorno ed ormai da anni. I risultati sono a dir poco soddisfacenti, il borgo vive produce, ed oltre ai nostri squisiti “Ndremmappi di Jenne – (già riconosciuti pasta tradizionale Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Regione Lazio n.d.r. )- , anche il Tortiglione si aggiunge al prestigio culinario della nostra realtà. Abbiamo dedicato molto impegno alla riqualificazione dell’antico forno comunale, dove tuttora vengono prodotti i Tortiglioni ed altre bontà. E dove in estate si possono trascorrere momenti degustativi nella suggestiva cornice dell’alta Valle Aniene, Jenne vi aspetta”.

 


“I PAT – dichiara l’Assessore Regionale all’Agricoltura– costituiscono una ricchezza e una risorsa importante. Hanno la capacità di attrarre turismo e legare alle tradizioni gli abitanti di quei luoghi, per questo la Regione Lazio, attraverso Arsial, si occupa da oltre un ventennio, di accompagnare i soggetti pubblici o privati che propongono una candidatura, nel percorso che si conclude con il riconoscimento e di aggiornare la sezione dedicata al Lazio dell’elenco nazionale dei PAT”.

“L’importanza dei PAT non si limita alla sola eccellenza gastronomica – dichiara il Commissario Straordinario di Arsial Massimiliano Raffa – ma si estende alla capacità di intrecciare le storie, anche secolari, delle nostre comunità, con il loro tessuto contemporaneo. Sono “portatori sani” di identità, che contribuiscono in maniera tangibile e virtuosa alla crescita dei territori. Attraverso il loro riconoscimento e valorizzazione, da oltre 20 anni Arsial contribuisce a preservare le radici, ma anche il patrimonio culturale delle realtà locali, offrendo allo stesse tempo importanti prospettive di sviluppo per le aziende della filiera”.

I PAT NEL LAZIO
Con il Tortiglione di Jenne il Lazio sale a 472 prodotti inseriti nell’elenco nazionale, collocandosi al secondo posto tra le regioni italiane per numero di PAT. Divisi per categoria, rientrano tra i PAT del Lazio: 108 prodotti vegetali195 tra paste, dolci e prodotti da forno; 64 carni fresche48 formaggi10 preparazioni di pesce18 prodotti della gastronomia9 oli7 prodotti di origine animale (miele e ricotte), 9 tra distillati e bevande analcoliche e 4 condimenti

Secondo l’attuale normativa, per essere riconosciuto PAT, un prodotto deve necessariamente essere caratterizzato, da “metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali” per un periodo non inferiore ai venticinque anni.

La Ricognizione dei prodotti agroalimentari del Lazio (PAT)

Questa attività è orientata alla formulazione dell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali contemplato dal D.M. 8 settembre 1999, n. 350. L’iscrizione in elenco permette di accedere alle deroghe igienico-sanitarie previste dal D.L.vo 30 aprile 1998, n. 173. In particolare, per ciascun prodotto tradizionale, vengono analizzate: la distribuzione territoriale, la valenza economica, le interazioni prodotto-territorio connesse con l’ambiente di produzione e commercializzazione, le peculiarità del processo produttivo. A quest’ultimo proposito, nei casi in cui si renda necessario, si provvede ad approfondire i punti critici per ottenere il riconoscimento delle deroghe igienico sanitarie, indispensabili al mantenimento della flora specifica che caratterizza il prodotto.Tale approccio, certamente più olistico rispetto alla sola individuazione dei materiali e dei locali per i quali accedere alle deroghe igienico-sanitarie (previste dal D.L.vo 173/98 e dai Reg. CE n. 852/04, 853/04, e 2074/05), è stato ritenuto fondamentale per coniugare i risultati ottenuti alle nuove necessità delle filiere agroalimentari, sia in tema di sicurezza alimentare che di vera e propria rigenerazione delle filiere.

 

Successo la presentazione del libro “Una favola per jenne”

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JENNE – Sala gremita e copie esaurite alla presentazione del libro scritto dai bambini di Jenne e auto-pubblicato. L’evento si è svolto sabato nella biblioteca di Jenne. Jennifer Lauri, Adele e Matteo Massimi, Diana e Francesca Manni, Emanuele De Luca, Viola e Beniamino Molinari hanno dialogato con il pubblico spiegando la scelta dei personaggi e il senso dell’esperienza del corso di scrittura “Una favola per Jenne”, coordinato da Assuntina Lauri,  sempre impegnata in iniziative ricreative e culturali con i più giovani abitanti del paese. All’incontro era presente l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Pacchiarotti: “Sono commosso – ha affermato il primo cittadino  – nel vedere l’impegno e la bravura di questo gruppo, che rappresenta il futuro della nostra realtà. La creatività dei bambini legata al territorio è stata sorprendente e ci spinge a fare sempre meglio per la crescita del nostro amato borgo, peròa della Valle Aniene.
Il libro “Gran scompiglio all’Inferniglio” al momento è esaurito ma si ipotizza una ristampa.