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22 marzo, Jenne per la giornata mondiale dell’acqua

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Jenne – Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. Istituita nel 1992 dalle Nazioni unite (Onu), il world water day si pone l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni mondiali e l’opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.
Il tema di quest’anno è “Water for Peace”. Come evidenzia l’Onu, l’acqua può essere una risorsa capace di portare la pace ma anche di creare conflitti. Basti pensare alle tensioni che possono generare la carenza della risorsa idrica o la disputa tra i Paesi che vengono bagnati da corsi d’acqua che delimitano i confini territoriali internazionali. Ad oggi sono solo 24 i Paesi che hanno accordi di collaborazione per la condivisione dell’acqua.
Inoltre fattori come gli impatti del cambiamento climatico e la crescita della popolazione portano un’urgente necessità di unire tutta la popolazione verso la protezione e la conservazione dell’acqua.
E’ bene ricordare anche che la sanità pubblica, il cibo, i sistemi energetici, la produttività economica e l’integrità ambientale sono elementi che dipendono dalla corretta gestione del ciclo dell’acqua.
Per questi motivi è fondamentale agire per realizzare che l’acqua non è solo una risorsa da sfruttare ma è un diritto umano strettamente collegato ad ogni aspetto della vita.
Quindi – conclude l’Onu – l’obbiettivo della giornata mondiale di quest’anno è quello creare una sorta di effetto a catena positivo, unendo la popolazione mondiale attorno all’acqua e usarla come mezzo per gettare le basi per un futuro più stabile e di pace.

In quusta occasione l’amministrazione comunale invita tutti alla massima sensibilizzazione e rispetto  verso questo prezioso e vitale elemento: l’Acqua!

Una favola per Jenne, bambini autori raccontano la grotta misteriosa

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JENNE –  Una favola per Jenne! L’incanto del borgo perla della Valle Aniene,  raccontato dai bambini. Una grotta misteriosa, quattro amici magici, una storia fantastica legata ad uno dei luoghi del territorio che da sempre affascina: le grotte dell’Inferniglio.

L’appuntamento è per sabato 23 marzo, alle 17, nella sala della Biblioteca Comunale: i giovani autori presenteranno il libro ed Assunta Lauri racconterá l’esperienza del corso di scrittura creativa per bambini.

All’evento sarà presente anche il sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’Amministrazione comunale.

 

 

 

 

19 Marzo, la storia di una festa che celebra i papà

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Auguri di ogni bene ai papà jennesi e di ogni dove. Un pensiero speciale a quelli volati in cielo.

LA STORIA DEL 19 MARZO!

Il 19 marzo è una data speciale in molti paesi del mondo, poiché è il giorno dedicato alla celebrazione dei padri. Conosciuta come la Festa del Papà, questa occasione è un momento per onorare e riconoscere il ruolo importante che i padri giocano nella vita dei loro figli.

Ma qual è la storia dietro questa festa e come è diventata una tradizione così diffusa?

L’origine della Festa del Papà risale alla metà del XX secolo, con radici che affondano in diverse culture e tradizioni. Tuttavia, la sua diffusione e adozione ufficiale come festività nazionale sono avvenute in tempi più recenti.

Uno dei precursori della Festa del Papà risale all’antica Roma, dove si celebrava un festival chiamato “Festival di Cibele”. Questo festival era dedicato alla dea madre Cibele e a suo figlio Attis, e veniva celebrato in marzo con una serie di riti e festeggiamenti. Alcuni ritengono che questa festività abbia influenzato la scelta della data per la Festa del Papà.

Inoltre, nel mondo cristiano, il 19 marzo è anche il giorno in cui viene celebrata la festa di San Giuseppe, padre putativo di Gesù Cristo. Questa celebrazione ha contribuito ulteriormente a legare il 19 marzo all’idea di onorare i padri.

Tuttavia, la Festa del Papà come la conosciamo oggi ha radici più recenti e diverse. La sua origine moderna può essere attribuita a Sonora Smart Dodd, una donna americana il cui padre, William Jackson Smart, era stato un veterano della guerra civile e aveva cresciuto lei e i suoi cinque fratelli da solo dopo la morte della moglie durante il parto. Nel 1909, mentre partecipava a una predicazione della Festa della Madre, Sonora ebbe l’idea di una giornata dedicata ai padri come modo per onorare suo padre e tutti i padri che lavoravano sodo per le loro famiglie. Propose che questa festività fosse celebrata il compleanno di suo padre, il 5 giugno, ma dopo alcuni cambiamenti e negoziati, la festa del papà venne ufficialmente riconosciuta negli Stati Uniti il terzo domenica di giugno.

Negli anni successivi, la Festa del Papà ha guadagnato popolarità in tutto il mondo, con molte nazioni che adottavano la data di giugno per onorare i loro padri. Tuttavia, in alcune nazioni, inclusa l’Italia, la festività è stata associata al 19 marzo, giorno di San Giuseppe.

In Italia, la Festa del Papà è diventata una tradizione importante, celebrata con gesti di affetto, regali e riunioni familiari. Le scuole spesso coinvolgono i bambini in progetti artigianali per creare regali fatti a mano per i loro padri, mentre i ristoranti e le famiglie preparano pranzi speciali per celebrare l’occasione.

Oggi, la Festa del Papà è una giornata in cui le persone di tutto il mondo si riuniscono per onorare e ringraziare i padri e le figure paterne nelle loro vite. È un momento per riflettere sull’importanza dei legami familiari e per riconoscere il contributo prezioso che i padri fanno alla crescita e al benessere dei loro figli.

Una favola per Jenne, bambini protagonisti di un libro creativo!

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Jenne 16 Mar 2024 – Per la Pasqua arriva una bella sorpresa: è in stampa il libro prodotto dai bambini di Jenne nel corso di scrittura creativa “Una favola per Jenne”. I lavori entusiasmanti e coinvolgenti  di predisposizione si sono svolti nel gennaio e febbraio u. s.

Il corso, ideato da Assunta Lauri e coordinato da Flavia Perina, giornalista e scrittrice appassionata di Jenne, ha visto dunque i bambini di Jenne impegnati in un lavoro di invenzione, illustrazione e scrittura.

Risultato: una favola gentile e magica ambientata sul fiume. La fata Flora, il gigante Eldrin, il topo Francesco, Tommy il furetto e Antonio lo gnomo sono i protagonisti del racconto, intitolato “Gran scompiglio all’Inferniglio”. A breve la presentazione nella sede della biblioteca, con la presenza degli autori. Siete tutti invitati per scoprire l’inventiva, il talento e la fantasia di Adele, Jennifer, Francesca, Diana, Emanuele, Matteo e Viola.

A breve sarà resa nota la data dell’incontro, il progetto è sostenuto dall’Amministrazione Comunale, dalla pro loco di Jenne e dalla Parrocchia di Sant’Andrea apostolo.

 

14 Marzo è la giornata nazionale del paesaggio: Jenne c’è!

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Oggi  14 marzo 2024  si celebra la Giornata nazionale del Paesaggio istituita dal Ministero della Cultura con l’obiettivo sensibilizzare i cittadini sulle tematiche legate al paesaggio, attraverso attività sull’intero territorio nazionale. Istituita dal Ministero della cultura  nel 2016 con l’obiettivo “di promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati”.

La scelta di dedicare il 14 marzo a questo tema non è solo celebrativa ma assume concretezza, strutturandosi intorno all’organizzazione e promozione, in particolare da parte dei luoghi della cultura e degli uffici centrali e periferici su impulso della Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero, di eventi distribuiti su tutto il territorio nazionale, che dimostrano le mille sfaccettature del paesaggio, i diversi approcci possibili, i rapporti tra le molteplici discipline coinvolte.

Il territorio e la sua valorizzazione costituiscono un valore importante da difendere e da promuovere costantemente. Un bene prezioso.

“Il paesaggio è un bene di tutti – spiega il sindaco Giorgio Pacchiarotti – e tutti siamo chiamati a difenderlo, ognuno può e deve fare la sua parte. Il nostro paesaggio jennese regala emozioni in ogni stagione, e ci spinge a fare sempre meglio. Che questa giornata sia occasione per riflettere ed agire sempre a tutela del nostro ambiente”.

 

Chi tutela il paesaggio?
La tutela del patrimonio culturale, costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici (art. 2 Codice dei Beni culturali d.lgs. n. 42/2004), è affidata allo Stato dall’art. 9 della Costituzione italiana:

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Il Codice dei Beni culturali (d.lgs. n. 42/2004) è il principale riferimento legislativo che attribuisce allo Stato – attraverso il Ministero della Cultura – e alle Regioni la funzione di garanti della tutela del paesaggio, il cui obiettivo, in collaborazione con gli altri soggetti pubblici, non è solo riconoscere, salvaguardare e, ove necessario, recuperare i valori culturali che esso esprime, ma anche consegnare alle generazioni future la cultura di un uso consapevole del territorio, così come promuovere un’attenta pianificazione paesaggistica. Lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché tutti i soggetti che, nell’esercizio di pubbliche funzioni, intervengono sul territorio nazionale, informano la loro attività ai principi di uso consapevole del territorio e di salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e di realizzazione di nuovi valori paesaggistici integrati e coerenti, rispondenti a criteri di qualità e sostenibilità” (art. 131, comma 6, Codice dei Beni culturali, d.lgs n. 42/2004).

Cos’è il Paesaggio?
“Per Paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni”
(art. 131 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio d.lgs n. 42/2004).

Quando parliamo di Paesaggio ci riferiamo a quell’intreccio inscindibile tra cultura, storia e natura che caratterizza in proporzioni diverse ogni luogo.

Con il termine Ambiente, invece, privilegiamo gli aspetti ecologici e naturalistici.

In questo senso Paesaggio e Ambiente non sono sinonimi, ma sono due modi diversi di osservare, conoscere e descrivere un unico oggetto: lo spazio in cui viviamo.

L’art. 136 del codice dei Beni culturali individua gli immobili e le aree di notevole interesse pubblico da assoggettare a vincolo paesaggistico con apposito provvedimento amministrativo. La proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico è formulata, su iniziativa ministeriale, regionale o di altri enti pubblici territoriali interessati, con riferimento ai valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici espressi dai caratteri peculiari degli immobili o delle aree considerati ed alla loro valenza identitaria in rapporto al territorio in cui ricadono, e contiene proposte per le prescrizioni d’uso intese ad assicurare la conservazione dei valori espressi (art. 138 e ss Codice dei beni culturali).
In questo articolo sono indicate anche le aree sottoposte a tutela dai piani paesaggistici, che vengono redatti in collaborazione tra Ministero e Regione.
L’art. 142 individua le aree tutelate per legge ed aventi interesse paesaggistico di per sé.

Nel suo lavoro di tutela del paesaggio la Soprintendenza partecipa, di concerto con la Regione, a diversi procedimenti amministrativi:

  • partecipazione alla pianificazione paesaggistica (artt. 135 e 143 del Codice);
  • partecipazione nei procedimenti di dichiarazione di notevole interesse pubblico di iniziativa ministeriale e regionale (art. 138-141 del Codice);
  • partecipazione al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche (art. 146 del Codice);
  • partecipazione, in qualità di soggetto competente anche in coordinamento con i competenti Uffici ministeriali, nell’ambito dei procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica e di Valutazione di Impatto Ambientale

 

Ultimato il restyling nella palestra comunale di Jenne

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JENNE – Il borgo è ormai noto per essere una piccola realtà che fa le cose in grande. E l’amministrazione comunale non tralascia alcun dettaglio, nemmeno quello di assicurare un salutare allenamento sportivo evitando spostamenti. E la palestra è a disposizione di tutti coloro che vogliono usufruire della molteplicità di attrezzature. Negli ultimi tempi però la struttura aveva subito alcuni danni strutturali, come infiltrazioni d’acqua ed altre problematiche. Il comune è intervento con fondi propri nel ristrutturare il tutto ed oggi la palestra è nuovamente fruibile sempre in gratuità. Si è proceduto anche alla ritinteggiatura completa di tutti gli interni.

Una sfida vincente quella che Jenne vince nel contesto dei servizi, delle iniziative e dell’attenzione al benessere della persona che è al centro degli obiettivi.

Jenne, cenni di storia!

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La storia di Jenne è affascinante e legata a pieno titolo nel contesto del suggestivo territorio su cui domina ad aprire la Valle dell’Aniene. Nei primi anni del novecento, Antonio Fogazzaro in visita ai Monasteri di Subiaco, alla ricerca di luoghi dove cogliere l’ispirazione per la stesura del Santo, chiese di vedere il paese più lontano della regione. Gli venne indicato Jenne. in prossimità della confluenza dell’Aniene con il Simbrivio. Il Fogazzaro, come ebbe a scrivere all’amico allarati-Scotti, il 19 giugno 1903, raggiunse nello stesso giorno, “a piedi”, Jenne con “una passeggiata di cinque buone ore, fra l’andata e il ritorno, per la selvaggia valle dell’Aniene. Paese semplice e che gentilezza di sangue!” furono le prime sensazioni colte dallo scrittore vicentino. Nel romanzo, Jenne viene poi descritta “fra i dorsi pendenti alla conca romita”, “incoronata la di fronte dalla povera greggia di casupole che il campanile governa”. Il borgo, nelle descrizioni dello scrittore, si anima e colorisce in tutta la varietà dei suoi abitanti: l’oste, l’ostessa, l’arciprete, il medico, la chiesa, il forno, la piazza alla quale si accede “dal dedaluccio di vicoletti dov’è l’osteria”. Spiccano le donne forestiere provenienti da Trevi, Filettino, Vallepietra che si distinguono le une dalle altre “dai busti, dai guarnelli, dalle calzature”.

Il territorio è caratterizzato da balze rocciose, da innumerevoli grotte una delle quali, la più famosa, “l’Infernigliu”, ha dato luogo per la sua singolare e misteriosa bellezza a numerose leggende in merito all’origine del paese. Dalle casette, dagli stazi, dalle caverne si diparte una regnatela di tratturi: alcuni s’inerpicano fino ai pascoli montani, altri ridiscendono le coste sassose fino alla gola dell’Aniene seguendone poi il corso serpeggiante. Questi itinerari rappresentano le vie di pascolo percorse da millenni dalla popolazione. L’unico reperto archeologico,attestante l’utilizzazione del territorio, è rappresentato da una spada di bronzo, del XIII sec. a.C., rinvenuta sulle pendici del Monte S. Antonio. La spada a lingua da presa tipo Montegiorgio costituiva probabilmente un corredo funerario, e circostanze del ritrovamento sono tuttavia ignote.Carrozzabile Subiaco-Jenne

Prima di giungere al paese di Jenne, percorrendo l’odierna Via Provinciale da Subiaco, si riscontrano al margine sinistro della strada, lungo il terrapieno, frammenti di laterizio del periodo romano. Un antico centro abitato sorgeva sul Monte Porcaro e sarebbe quantomeno opportuno un accurato scavo archeologico per la conoscenza della zona. S. Gregorio Magno, nel II libro dei Dialoghi, ricorda la visione avuta da un sacerdote di far visita, il giorno di Pasqua, a S. Benedetto nello Speco di Subiaco per recargli cibo. La chiesa, ai quale apparteneva questo sacerdote, viene individuata dalle cronache per quella di Monte Porcaro, l’antico centro di Jenne. Una chiesa esistente nella zona. prima delle istituzioni benedettine, indica un antico insediamento. Jenne viene nominata, la prima volta, nel diploma di Papa Leone IX, del 31 ottobre 1051, contenuto nel Regesto Sublacense. Con questo atto, Doc. 21, il Pontefice conferma al Monastero Sublacense. insieme ad altri beni, il Fondo di Jenne con tutti i monti, i colli ed i suoi terreni (fundis Gehenne). Nel Doc. 8, senza data, (Privilegio di Giovanni …) si nomina ugualmente il fundum genne e il montem porcario, fra i beni del Monastero.

Il diploma è attribuito al sec. VIII-IX. Nella lapide dell’abate Umberto del 1052-53 – Genna – risulta compresa fra i castelli dell’Abbazia. Spiritualmente Jenne dipendeva però dal Vescovo di Trevi. Questa divisione portò i Trebani in lotta con il Monastero per il possesso del castello, che occupava un’importante posizione strategica per il controllo dell’alto Aniene. Papa Niccolò II (1059-61) sottomise Trevi al Vescovo di Anagni quindi anche la sua piccola diocesi, costituita da Vallepietra, Filettino, Collealto e Jenne, seguì la stessa sorte. Intorno all’anno 1079 Ildemondo usurpò Jenne ma l’abate Giovanni V, il Gloriosissimus abbas – assediò il castello ed Ildemondo dovette arrendersi. L’abate edificò la rocca e la fortificò. Ildemondo, di sorpresa, riuscì a rientrarvi ma fu nuovamente espulso dal paese. Per impadronirsi del castello chiese quindi aiuto al conte di Capua. Giordano, che gli inviò milizie longobarde e normanne e con queste assali nuovamente Jenne. L’abate Giovanni riuscì ugualmente a metterle in fuga e per premunirsi da nuovi assalti costruì, nel 1082, un castello sul Monte Porcaro. Nel 1113 lo stesso abate Giovanni concesse Jenne in feudo al Vescovo di Alatri, Crescenzio, suo congiunto.

A Giovanni V succede Pietro IV (1123- 1145), fratello di Ildemondo membro della famiglia feudale contro la quale il potente abate ebbe a lottare duramente. La situazione feudale viene così a modificarsi ripetutamente. Solo nel 1176 si giunge ad una sistemazione definitiva; Filippo di Marano, ormai stanco e vecchio, con l’accordo stipulato il 30 giugno, approvato dal pontefice Alessandro III, diventa Filippo I di Jenne. I suoi discendenti venivano riconosciuti come i Signori di Jenne. Da questa famiglia nacque sempre a Jenne, Rinaldo, poi Alessandro IV, pontefice dal 20.X11.1254 al 25.V.1261, una delle glorie maggiori del paese.

Popolazione: 324 abitanti (Jennesi)
Altitudine: 834 m s.l.m.

Dall’antico mulino alla festa di Sant’Antonio, giornata di emozioni a Jenne!

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Jenne – Pubblico delle grandi occasioni oggi a Jenne, una splendente domenica d’inverno con clima tipicamente invernale ma con un sole pieno che ha fatto da cornice ad un susseguirsi di eventi unici e caratterizzanti per la vita del borgo. La giornata è iniziata con una inaugurazione di particolare interesse: l’antico Mulino comunale del 1911 rimesso in funzione e perfettamente restaurato alla regola dell’arte.  Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal sindaco Giorgio Pacchiarotti che ha evidenziato l’importanza di tali azioni di recupero conservativo che costituiscono un patrimonio storico-culturale immenso per la realtà locale, e con una nota di particolare ringraziamento e menzione  rivolta per il prezioso lavoro ed impegno a Giuseppe Proietti e Lino Volpi che con passione e dedizione hanno consentito di raggiungere questo risultato.

 

Il parroco don Pietro ha impartito la benedizione speciale nei locali che presentano strumenti di lavorazione antichi per la produzione di antichi sapori.

A seguire è stata celebrata la Santa Messa solenne in onore di Sant’Antonio Abate – Favaro, e al termine della quale dopo la benedizione degli animali secondo fede e tradizione,  la Banda “Filiberto Massimi” di Jenne ha intrattenuto i numerosi presenti ad un bel concerto svoltosi sulla scalinata della Chiesa Parrocchiale tra gli applausi generali .

 

Poi è inziata l’apertura degli stand per la “Sagra della Polenta”, farina di granoturco saporitissima, con le sapienti mani degli organizzatori hanno messo in piatto una prelibatezza che ha scaldato tutti i presenti alla degustazione organizzata anche questa volta in grande stile ed in maniera ottimale.

Poi a seguire la trasformazione del latte in gioncata formaggio e ricotta e degustazione dei prodotti tipici realizzati a cielo aperto. Un gusto unico.

Una giornata di emozioni, che ha caratterizzato ancora una volta la vita nel borgo, Jenne perla della Valle Aniene!

Il sindaco Giorgio Pacchiarotti e l’amministrazione comunale tutta, hanno ringraziato tutti coloro che a vario titolo e ruolo hanno partecipato all’ottimale riuscita degli eventi in sequenza.

 

 

 

Grande festa a Jenne per la centenaria Ida De Angelis

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JENNE – Festa in grande stile ieri a Jenne per la nonna centenaria Ida De Angelis. Protagonista con garbo di un evento vissuto con emozione da tutta la comunità. Nonna Ida è stata accolta dall’Amministrazione comunale ed al termine della celebrazione liturgica avvenuta presso la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, il sindaco Giorgio Pacchiarotti in fascia tricolore le ha consegnato la targa augurale a nome dell’intera comunità. Nel suo discorso ha rivolto un caro augurio di ogni bene alla centenaria che sta bene è una donna allegra e sorridente. Al termine delle celebrazioni, conviviale di festa con tutti i figli, nipoti e parenti in un clima di grande partecipazione.

Auguri a Nonna Ida!

 

Suggestivo concerto d’organo a Jenne con il maestro Davide Bucci

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JENNE – Nell’atmosfera solenne della Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, Jenne ha accolto ieri un concerto d’organo di straordinaria gradevolezza, eseguito dal talentuoso Maestro Davide Bucci. Il pubblico affluente ha vissuto un’esperienza musicale unica, catturato dalla suggestiva esecuzione del repertorio magistralmente selezionato.

Il concerto, , ha offerto un connubio perfetto tra la maestosità dell’organo della chiesa e l’abilità virtuosistica del Maestro Bucci. L’organo, con la sua storia è stato, cornice ideale per una serata indimenticabile di musica classica.

Il repertorio eseguito ha spaziato tra composizioni epiche e pezzi classici intramontabili, abbracciando diversi periodi musicali. Il Maestro ha sapientemente condotto il suo pubblico attraverso un viaggio sonoro che ha attraversato epoche e stili, dimostrando la sua ecletticità e la sua padronanza dell’arte organistica.

Bellissima l’apertura con il Trittico Natalizio, il Christmas Festival, il preludio in Fa maggiore di Bach, e poi la toccata il sol maggiore di Dubuois, il pastorale del Messiah di Hendel, oltre a piacevoli improvvisazioni regalate dal maestro al pubblico di Jenne che già in altra occasione era stato particolarmente applaudito. Bucci, come noto è organista ufficiale della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore di Roma.