Jenne – E’ arrivata l’estate, e nella perla della Valle Aniene si aprono le porte del relax immerso nel verde e nella pace del bellissimo borgo di Jenne. E quindi da Mercoledì 12 Giugno 2019 taglio del nastro per l’apertura stagionale della bella piscina del Ristorante “Il Lescuso“. Una oasi stupenda per trascorrere belle giornate, periodi di vacanza in una location a dir poco suggestiva meta ideale per il riposo del corpo, dei sensi e dell’anima e per celebrare il buongusto conviviale della buona tavola di sapori autentici. Un luogo che sembra fuori dal tempo, ideale per apprezzare il panorama naturalistico mozzafiato, nel quale ci si sente avvolti da una sfera di benessere. Piscina olimpionica ben curata con amplissimi spazi per il relax con aree attrezzate per il riposo nei comodi lettini e sdraio con ombreggiamento ove desiderato. Arrivando a Jenne ci si rende subito conto di essere arrivati in un borgo suggestivo, e dopo una passeggiata nell’adornato centro storico, pochi metri e si arriva alla località Lescuso, che dà il nome alla struttura ricettiva. Un contesto dunque che può essere vissuto trascorrendo qualche giorno nelle belle camere di cui dispone “Il Lescuso“, ma l’intera struttura dotata di amplissimo parcheggio e adiacente allo Stadio di Jenne, consente anche quella fruibilità quotidiana, per staccare un pò la spina dalla routine quotidiana ed immergersi nelle acque della piscina per dedicare un pò di tempo a se stessi.
Jenne può essere raggiunta facilmente dalla capitale romana, con uscita al Casello A24 di Vicovaro Mandela, proseguendo per Subiaco poi entrando nella direttrice verso i Monasteri benedettini e proseguendo oltre. Il viaggio verso Jenne è già di per sè a dir poco suggestivo ed è preludio sicuramente a qualcosa che val bene la pena di essere vissuto ed apprezzato. Il Borgo regala per tutta l’estate una serie di iniziative intraprese dalla locale Pro-Loco che rendono interessanti le serate, ma c’è spazio anche per escursioni, cicloturismo, campi scuola, ed attività con percorsi strutturati dall’organizzazione del Ristorante “Il Lescuso” stesso.
Clicca qui per essere indirizzato nel portale web del Ristorante “Il Lescuso”
Il Lescuso è a soli 85 Km da Roma, ideale per una vacanza nella natura e particolarmente adatto per:
• Riposanti fine settimana
• Freschi soggiorni estivi
• Settimane bianche sui vicini campi da sci
• Gita fuoriporta giornaliera con sosta nel nostro ristorante con cucina tipica locale e prodotti tipici
• Soggiorni scolastici di educazione ambientale
• Escursioni in montain bike e a piedi
• ritiri squadre calcistiche.
Ciò che promette “Il Lescuso”, lindo e caratteristico, è un’immersione totale nella natura.sta poco oltre Jenne, sede del Parco Regionale dei Monti Simbruini: alle acque ancora pure dell’Aniene si giunge a piedi in venti minuti, 25 km dista da Fiuggi e 15 km da Subiaco e Monte
Livata. E’ gestito dai soci della cooperativa “Il rifugio” secondo compiti ben precisi, scanditi dai ritmi stessi della natura. La cucina tipica diventa raffinata, tramite l’uso di materie prime controllate, biologiche, e ricercate seppur nella loro tradizionalità. Il primo piatto tipico sono gli “Ndremmappi”, il cui sugo, grazie alla discreta presenza delle alici, è un piacevole lascito delle antiche transumanze tra mare e alpeggi. Divertimento e benessere sono assicurati dalle giornate in piscina semiolimpionica con ampio
solarium nel verde. In piscina vi accoglie la gentilezza e simpatia dei giovani barman che preparano cocktail con prodotti ricercati e di qualità per freschi aperitivi bordo piscina. Le giornate più calde non sono mai noiose partecipando alle escursioni a piedi o in montain bike immersi nelle meravigliose montagne del Parco dei Monti simbruni respirando la fresca e
frizzante aria di montagna. In inverno la vicinanza ai campi innevati permette di accogliere gli amanti dello sci. Il campo da calcio regolare in erba consente allenamenti intensi di intere squadre.
La struttura, priva di barriere architettoniche, è dotata di 12 stanze in stile moderno e dettagli montani con bagno.
Info e prenotazioni: Marcello 3286268925
Paola 3332206946.
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Jenne – C’era voglia di sole, ed è arrivato. Saltata la primavera dall’autunno siamo ora in diretta estate. Già da oggi lunedì le temperature sono tornate a salire, e le piogge sono possibili sono nel pomeriggio a macchia di leopardo in aree interne. Quindi la settimana a Jenne proseguirà prettamente estiva e all’insegna del beltempo persistente. Da martedì in poi si assisterà ad un crescendo del caldo con cieli sempre azzurri da mattina a sera. Quello che fino a ieri era solo un ricordo oggi finalmente è realtà. Le massime in città come Roma raggiungeranno anche i 37 gradi, mentre nelle zone di confine interne tra Lazio e Abruzzo anche i 30 gradi.
consigliato :
Jenne – Al via in Valle Aniene un interessantissimo progetto attuato dal Parco dei Monti Simbruini. Una iniziativa che nasce per approfondire la conoscenza e la distribuzione sulle specie di rettili presenti nel territorio dell’area protetta, coinvolgere i cittadini, i turisti ed i fruitori a raccogliere dati preziosi per la creazione di un database. La divulgazione al pubblico, anche attraverso incontri pubblici nei comuni del Parco, servirà a far capire l’importanza della conservazione di questa specie, le modalità di riconoscimento e le strategie di gestione sicura per le persone e per i rettili stessi. Tutte le segnalazioni di avvistamento di rettili vivi o morti andranno fatte dal 22 maggio al 31 ottobre 2019 all’indirizzo di posta elettronica: progettorettilidelparco@gmail.com oppure al numero WhatsApp 345 3571430
Questo l’abstract di progetto:
PROGETTO RETTILI DEL PARCO
IL PROGETTO RETTILI DEL PARCO DEI MONTI SIMBRUINI
Nasce per:
- Approfondire le attuali conoscenze sulle specie di rettili presenti sul territorio del Parco, sulla loro abbondanza e distribuzione, in modo da fornire delle linee guida per la futura gestione
- Coinvolgere I cittadini nella raccolta dei dati di presenza delle specie di rettili
- Divulgare al grande pubblico l’importanza della conservazione di queste specie e le strategie per riconoscerle e gestirle nel modo più sicuro, per noi e per loro
Partecipare al progetto è semplice!
- Ogni volta che incontri un rettile (vivo o deceduto), scattagli una foto, prendi le coordinate geografiche con un GPS o con lo smartphone (o appunta le indicazioni sulla località nel modo più preciso possibile) e inviaci tutto tramite email o WhatsApp:
Indirizzo email: progettorettilidelparco@gmail.com
WhatsApp: 345 3571430
- Dopo la verifica da parte dei responsabili del progetto il dato di presenza entrerà a far parte del database del Progetto Rettili del Parco dei Monti Simbruini
- I migliori segnalatori verranno premiati alla fine dell’anno anno con dei gadget del Parco
IL TUO AIUTO E’ PREZIOSO!
E se un rettile si avventura nel tuo giardino e non sai come gestirlo, chiama pure questi numeri:
Jenne – Oggi pomeriggio alle ore 17.00 nella suggestiva cornice della Chiesa di San Francesco ai Cappuccini presso Frascati, Gianluca Armeni e Raffaella Augello, convoleranno a giuste nozze. Gli sposi saranno dunque circondati dall’affetto dei familiari e di tantissimi amici che partecipano a questo giorno di festa.
Alla bellissima coppia i migliori auguri di buona vita sono rivolti dal Sindaco Giorgio Pacchiarotti e da tutta l’amministrazione Comunale di Jenne che esprime per questa occasione un particolare apprezzamento per Gianluca, figlio della terra jennese e da sempre custode e cultore delle migliori tradizioni del nostro borgo Perla della Valle Aniene.
Jenne – “In seguito di attività di monitoraggio del personale del Parco dei Monti Simbruini è stata rilevata la presenza di un Orso Marsicano nelle faggete dell’area protetta situate al confine con la Regione Abruzzo.” Con queste parole introduttive l’Ente Parco dei Simbruini con una nota pubblica rende nota la scoperta di grande interesse. “A partire dalle prime piste ritrovate sulla neve primaverile – prosegue l’Ente nella nota – sono state utilizzate varie tecniche per il rilevamento dei segni di presenza della specie ed è stata ottenuta la prima ripresa di un orso effettuata dal personale del Parco dei Monti Simbruini. Sebbene il documento sia eccezionale di per sé, non è invece eccezionale la presenza della specie nell’area protetta, che secondo la carta d’idoneità potenziale per l’Orso Marsicano elaborata dall’Università “La Sapienza” di Roma per il Ministero dell’Ambiente nel 2016, risulta come una delle aree più idonee per la specie.
Secondo il PATOM (Piano di Azione nazionale per la tutela dell’ Orso Marsicano) fra gli obiettivi principali per la conservazione di questa sottospecie endemica di orso bruno (Ursus arctos marsicanus), ci sono la crescita della popolazione di orso, stimata fra i 50 e i 60 esemplari e l’espansione del suo areale dalla “core area” del Parco Nazionale d’Abruzzo verso le aree limitrofe.
In questi ultimi anni si susseguono gli avvistamenti della specie nel Lazio e questo è giudicato dagli esperti un segnale positivo.
Dai numerosi escrementi ritrovati durante il monitoraggio intrapreso in questi giorni dal personale dell’Ente risulta che l’orso si alimenta dei frutti del faggio, le cosiddette faggiole, che si trovano ancora in abbondanza a terra nella lettiera. Si tratta di un alimento molto ricco in grassi e proteine, che l’orso ricerca attivamente prima che diventino disponibili erbe, frutta e insetti che fanno parte della sua dieta primaverile ed estiva.
La presenza dell’Orso Marsicano conferma l’importanza del territorio del Parco dei Monti Simbruini per la sua conservazione e la sua grande ricchezza naturalistica, capace di ospitare questo raro plantigrado. I numerosi dati di presenza della specie rilevata nell’area protetta dal personale dell’Ente afferiscono nella Banca Dati della “Rete di Monitoraggio del Lazio dell’ “Orso Marsicano” di cui il Parco dei Monti Simbruini fa parte, che dal 2008 ad oggi rileva la presenza della specie in tutta la regione, sia con monitoraggi standardizzati che con la verifica delle segnalazioni, in sinergia con la Rete di Monitoraggio abruzzese e altre strutture territoriali, come i comandi dei Carabinieri Forestali.
Alle indagini in corso nel Parco dei Simbruini ha partecipato personale della Rete afferente anche ad altre strutture regionali, una sorta di task force dell’orso nel Lazio specializzata nello studio della specie e che agisce con tempestività in caso di segnalazioni sul territorio regionale. Il ritrovamento di campioni biologici è infatti particolarmente importante, perché tramite le analisi genetiche condotte dall’ISPRA si può giungere all’identificazione certa dell’individuo campionato, alla determinazione del sesso e alle relazioni parentali con altri individui e alla ricostruzione dei suoi spostamenti. Per questo motivo si invitano i cittadini a segnalare prontamente eventi di presenza dell’orso agli uffici dell’Ente Parco per le necessarie verifiche e per intraprendere azioni di salvaguardia di questo prezioso e timido plantigrado. Si ricorda infine – conclude l’Ente Parco – che la presenza dell’Orso Marsicano nel nostro territorio deve essere considerata come un evento positivo tale da non giustificare inutili allarmismi, piuttosto invitiamo tutti ad evitare il disturbo in questa delicata fase di alimentazione”.
[ph Parco Monti Simbruini, F.Rossi]
Redazione Meteo – Il meteo per il weekend si preannuncia sulla falsariga della settimana scorsa, una specie di fotocopia. Oggi, giovedì 9 giornata grigia e piovosa un pò ovunque ma con temperature in aumento e che si attesteranno nella media stagionale. Poi venerdì è prevista variabilità, sabato una bella giornata di stampo primaverile, ma il brusco cambiamento avverrà ancora una volta di domenica, con un drastico calo termico che riporterà le massime sui 10 gradi accompagnato da temporali e pioggia anche nella giornata di lunedì 13 poi a seguire è prevista variabilità, ma di sole pieno … al momento nemmeno l’ombra. Però a Jenne si sta bene lo stesso ed è l’occasione per degustare qualche prelibatezza tipica locale in mezzo al verde.
Consigliati:
Jenne – Grande entusiasmo per le varie iniziative a Jenne che hanno caratterizzato questo fine settimana di piena primavera. Di scena ancora una volta tradizione, fede e cultura. La festa di San Giuseppe si celebra a Marzo e si articola in due momenti cerimoniali; la sera della vigilia con il trasporto della “statuetta” dalla casa del festarolo alla Chiesa parrocchiale e , il giorno successivo, giorno della festività, con una doppia processione in cui la “statuetta” viene consegnata al nuovo festarolo che la custodirà nella sua dimora fino all’anno successivo. La designazione di chi dovrà custodire la statuetta per l’anno successivo avviene attraverso un sistema che viene chiamato del “bussolo”. Viene cioè estratto a sorte solo tra coloro che tra i confratelli non hanno mai avuto questo privilegio. A questo sistema sono state ammesse soltanto pochissime eccezioni, permettendo ai confratelli più anziani di essere scelti evitando il “bussolo” e il rischio di non poter ospitare nella loro casa il “Santo Protettore” La confraternita fa risalire le sue origini alla seconda metà del ‘800 e si consolida come strumento a supporto delle iniziative parrocchiali.
Le previsioni meteo indicano un cambiamento di tendenza rispetto a questa lunga fase similprimaverile con temperature di gran lunga sopra la media stagionale. Da domenica 10 Marzo dunque tornano le nuvole accompagnate da un drastico calo termico che sarà di oltre dieci gradi. La massima è prevista nelle ore centrali a 9 gradi e le minime scenderanno intorno ai 3 gradi. Poi Lunedi un breve rialzo termico, e da martedì si torna al sottozero notturno con massime piuttosto gelide e sotto media. Ci attende ora un lungo periodo di variabilità, con piogge intermittenti e con il ritorno del freddo.
Gli scavi presso la grotta Mora Cavorso a Jenne hanno permesso il recupero dei resti antropici giacenti nelle due distinte cavità interne, definite per la loro posizione stratigrafica rispettivamente sala superiore e sala inferiore.
Per predisporre al meglio il futuro programma di indagine estensiva nella grotta si è deciso di eseguire alcuni saggi di limitate dimensioni allo scopo di indagare le potenzialità del deposito archeologico presente.
I recuperi nelle sale interne.
Nella sala inferiore è stato portato a termine il recupero completo dei reperti antropici del livello datato al Neolitico antico, iniziato nella prima campagna di scavo. Sono stati recuperati più di un centinaio di reperti osteologici riferibili a circa 21 individui, di cui 12 adulti e 9 bambini.
I reperti giacevano caoticamente ammassati su tutta la superficie dell’anfratto per uno spessore di circa 30 cm; unitamente èè stato recuperato anche vario materiale archeologico consistente in 11 elementi di collana di conchiglia, un vasetto ceramico frammentario non decorato e due lamelle di selce.
Asportati i reperti, si è messo in luce il piano di appoggio degli stessi, costituito da una crosta stalagmitica, dello spessore variabile di cm 5 -10, sotto il quale è stato individuato un ulteriore livello, ricco di ossa di cervo.
La presenza, nel livello inferiore, di chiazze e frustoli carboniosi sui reperti faunistici è un equivocabile indizio di una frequentazione umana precedente alla pratica funeraria neolitica, non collocabile però in un preciso orizzonte culturale.
Scoperta e ricerche
La grotta è stata inserita recentemente nella carta IGM(vedi sopra), mentre non risulta segnalata nella precedente tavoletta IGM(serie M891 – Affile– 151 IV sud-est). La scoperta del complesso delle cavità interne si deve alle ricerche condotte dallo Shaka Zulu Club Subiaco nell’ambito dello studio speleologico sulle grotte della valle dell’Aniene, quando, nel gennaio del 2001, spostando un accumulo concrezionato di clasti di grandi dimensioni nel fondo della grotta è stato stappato un diverticolo obliterato da tempo. Il condotto articolato in strettoie e corridoi bassi terminava, dopo circa m25, in una serie di sale di modeste dimensioni due delle quali presentavano al momento della scoperta abbondante materiale antropologico e archeologico sparpagliato sul terreno e in parte inglobato nelle concrezioni superficiali. Di seguito è stato comunicato il rinvenimento alla Soprintendenza Archeologica per il Lazio, che nel 2005 ha organizzato un primo sopralluogo, al seguito del quale si è deciso, in collaborazione con l’Insegnamento di Archeologia Preistorica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” , un primo recupero del deposito interno effettuato nel giugno 2006. L’indagine è stata reiterata anche nel mese di luglio2007 e a più riprese nell’autunno-inverno 2007. Lo scavo del deposito interno non è stato ancora ultimato e si prevede di riprendere l’attività al più presto, cercando di allargare le indagini, ad una picco-la porzione dell’ante grotta allo scopo di individua-re lembi di deposito preistorico rimanenti, come evidenziato dalle prime osservazioni di superficie e dal record faunistico ivi recuperato (vedi infra,I reperti faunistici).
La grotta
La grotta si apre nelle formazioni delle Calcilutiti del Coniaciano-Campaniano (Cretacico Superiore– formazione 38/C 9-11) e si articola in una sala iniziale o ante grotta al fondo della quale si apre un diverticolo impervio. L’antegrotta consiste in un ampio camerone largo circa m 8 e lungo m 17; l’altezza all’apertura verso la valle dell’Aniene è di m 4per diminuire verso l’interno in maniera piuttosto brusca a circa metà della sala fino a raggiungere l’altezza di meno di un metro al fondo. Nella parte interna della sala insistono una serie di stalattiti, alcune delle quali, pur non essendo spezzate, non raggiungono la base del deposito attuale, a testimonianza che la dinamica di formazione ha portato adepauperamenti ciclici del deposito, dividendo l’ambiente in due parti distinte. La superficie dell’antegrotta si presenta per la prima metà con andamento grossomodo sub-orizzontale con lieve pendenza verso l’entrata, per farsi sub-pianeggiante verso il fondo. Il deposito si presenta con terreno assai sciolto, pulvirolento che copre non del tutto grossi clasti, probabili residui di crolli della volta.Nella seconda metà dell’ambiente, verso il fondo, in concomitanza delle stalattiti sopracitate il deposito si fa più compatto, concrezionato a chiazze di matrice più argillosa di colore bruno scuro, con presenza in superficie di aree cinerose e frustoli carboniosi. Sempre superficialmente e solo in questa zona sono stati rinvenuti frammenti di ceramica in impasto non tornita. Le ricognizioni superficiali effettuate nella sala hanno permesso di recuperare abbondante fauna sia recente che fossile di notevole interesse.
Ricerche e atti
- Origini della complessità sociale – Sviluppo dei sistemi prato-urbani e nascita delle città; (ANALISI GENETICA DI COMUNITA’ MONTANE IN AREE ISOLATE DEL CENTRO ITALIA TRA PREISTORIA E STORIA).
- Lazio e Sabina – Estratto da: Atti del Convegno: Ottavo Incontro di studi sul Lazio e la Sabina.
- Atti del 6° Convegno Nazionale di Archeozoologia (Nota preliminare sulla fauna del Neolitico antico di Grotta Mora Cavorso (JENNE, Lazio)
- Identification of ancient Olea europea L. and Cornus mas L. seeds by DNA barcoding.
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